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Cronaca

Riciclaggio, inchiesta "Varano": la Provincia si dichiara parte civile

Lunedì il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali ha firmato la dichiarazione di costituzione di parte civile dell’Ente nell'inchiesta ‘Varano’, condotta dalla Procura della Repubblica di Forlì

Lunedì il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali ha firmato la dichiarazione di costituzione di parte civile dell’Ente nell'inchiesta ‘Varano’, condotta dalla Procura della Repubblica di Forlì. Dall'attività investigativa emerge l’accusa di gravi violazioni fiscali, fino al reato di riciclaggio, anche nei confronti di persone residenti sul territorio riminese.

Con questo atto, l’Amministrazione provinciale di Rimini adempie a uno dei suoi obblighi statutari, vale a dire la ‘salvaguardia degli interessi della comunità’. In questo senso le condotte contestate agli imputati del procedimento penale ‘Varano’, “non costituiscono solamente reati contro l’amministrazione della giustizia- si legge nella dichiarazione di costituzione di parte civile-, ma anche reati patrimoniali e contro l’economia e offendono interessi patrimoniali e di corretta evoluzione economica delle comunità insediate presso un dato territorio, nonché i loro interessi, le loro istanze di tutela e le loro aspettative di corretto progresso sociale ed economico, di equa ripartizione degli oneri tributari in base alla reale capacità contributiva ex art. 53 Cost. con ricadute dirette ed indirette sulle risorse a disposizione degli enti locali e delle rispettive comunità. Un danno devastante e reale alle comunità di riferimento, cui si aggiunge un perverso effetto collaterale: chi evade il fisco, dichiarando redditi sensibilmente inferiori non solo al ‘quantum’ incassato ma addirittura abbondantemente sotto le medie territoriali, finisce in automatico tra le categorie più fragili socialmente (redatte appunto in base al reddito) e dunque più tutelate dallo stato sociale. Si configura dunque una doppia sottrazione di risorse e beni: da una parte, quella diretta, vale a dire quella che lega tassazione, servizi, investimenti; dall’altra, indiretta, ovvero che si concretizza con il ‘furto’ vero e proprio di agevolazioni, esenzioni, azioni mirate, obbligatoriamente spettanti ai più bisognosi.”.

La quantificazione del danno è lasciata alla misura ritenuta di giustizia, ben consapevoli, dichiara Stefano Vitali che “in caso di accertata responsabilità da parte degli imputati, anche il risarcimento simbolico di un solo euro alla parte civile aprirebbe finalmente e per la prima volta l’atteso fronte della connessione tra evasione fiscale e sottrazione di risorse alle comunità di riferimento. Una svolta, senza dubbio”. La dichiarazione di costituzione di parte civile sarà depositata questa settimana all’ufficio del giudice per l’udienza preliminare.

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