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Cronaca Santarcangelo di Romagna

Ex cementificio, protocollo d’intesa fra Comune e Buzzi Unicem per il progetto di fattibilità

Il sindaco Parma: “Sostenibilità ambientale e transizione ecologica”; l’assessore Sacchetti: “Da fabbrica di cemento a fabbrica d’arte”

Firmato nella giornata di martedì 22 dicembre il protocollo d’intesa tra Comune e Buzzi Unicem Spa per la redazione di un progetto di fattibilità finalizzato a valutare la riqualificazione e il recupero dell’area dell’ex cementificio. “Davanti a noi ci sono anni per lavorare alla trasformazione dell’area, ma la sottoscrizione di questo accordo rappresenta il punto di partenza del percorso che porterà al piano di rigenerazione urbana di un polo produttivo dismesso nel cuore della frazione di San Michele, per anni al centro del dibattito pubblico” dichiara la sindaca Alice Parma. “Con la pandemia è cresciuto il nostro impegno per la valorizzazione degli spazi all’aperto anche in chiave di sostenibilità ambientale, nell’ottica di quella transizione ecologica ormai non più rinviabile. Dal momento che l’area si trova a ridosso del fiume Marecchia, il progetto di rigenerazione prevederà la realizzazione di un grande parco di raccordo con il bacino fluviale”.
 
“La riqualificazione dell’ex cementificio è coerente con gli obiettivi di transizione energetica e rigenerazione degli spazi urbani indicati dall’Unione Europea con il programma Next Generation EU” afferma l’assessore alla Pianificazione urbanistica, Filippo Sacchetti. “Una fabbrica di cemento si trasformerà in una fabbrica d’arte: il centro del progetto sarà un polo culturale, intorno al quale ruoteranno tutte le funzioni accessorie necessarie. Ancora una volta, pubblico e privato collaborano per dare corpo a un nuovo modello di sviluppo, un’occasione storica per Santarcangelo e la Valmarecchia”.
 
Già approvato dalla Giunta comunale nello scorso mese di ottobre, il protocollo d’intesa rappresenta un avanzamento significativo per il recupero di un’area strategica per Santarcangelo e l’intera Valmarecchia. Inserito all’interno del Poc 1 approvato dall’Amministrazione comunale nel 2017, l’intervento di rigenerazione dell’intero ambito che si estende su un’area complessiva di 209.000 metri quadrati è orientato alla creazione di un "polo culturale e della produzione creativa", con il parziale riuso delle strutture esistenti. Obiettivi prioritari dell’intervento, la ricucitura del tessuto urbanizzato presente lungo via Santarcangiolese e la riqualificazione della frazione di San Michele attraverso la valorizzazione di spazi all’aperto e al chiuso per attività culturali e del tempo libero. Altrettanto importante la valorizzazione paesaggistica del parco naturale del Marecchia, che lambisce l'area e che collega la Valmarecchia al mare con percorsi cicloturistici, con la possibilità di realizzare strutture ricettive all'aperto e attrezzature per lo sport.
 
Lo studio, diviso in due fasi, permetterà di analizzare le strutture esistenti, individuare i soggetti e le attività potenzialmente interessate, le attività e i servizi complementari (dalla ristorazione al ricettivo fino al residenziale), per arrivare a definire un primo schema progettuale. Con la seconda fase verranno invece definiti il progetto di fattibilità tecnico-economica, la stima preliminare dei costi di intervento, un programma di attività e di interventi articolato per fasi, il piano economico-finanziario suddiviso per stralci e, infine, il cronoprogramma degli interventi. Il gruppo di lavoro per la redazione del progetto di fattibilità sarà costituito da professionisti incaricati dalla Buzzi Unicem, che provvederanno alla redazione del progetto di fattibilità sulla base delle modalità e nei tempi stabiliti dal protocollo d’intesa. Due le fasi previste: la prima si dovrà concludere entro 120 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo, mentre per la seconda fase sono previsti ulteriori 90 giorni. Sarà invece compito del Comune gestire i necessari contatti con le altre Amministrazioni pubbliche (Comuni della Valmarecchia, Provincia e Regione in primis), eventualmente mediante l’adesione al protocollo di intesa o attraverso la sottoscrizione di un accordo territoriale, per garantire una forte condivisione del progetto fin dalla fase di impostazione, e per individuare i possibili canali pubblici di finanziamento.
 

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