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Cronaca

Scoperta la contabilità del falso medico che curava il Covid con mix di erbe

Nei confronti del sedicente dottore smascherato da Striscia la Notizia i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito anche un sequestro preventivo di 16mila euro

Nuovi guai per il "mago Orfeo", al secolo Orfeo Bindi, il sedicente medico e guaritore che sostenva di poter curare il Coronavirus con un mix di erbe officinali. Smascherato lo scorso aprile da Striscia la Notizia, con l'inviato Max Laudadio che aveva mostrato i video in cui il 66enne esponeva le sue teorie mediche, all'epoca era finito indagato dal pubblico ministero Davide Ercolani che alla luce delle indagini che la Guardia di Finanza stava svolgendo sul "dottore" aveva emesso un decreto di perquisizione nei confronti dell'uomo che aveva permesso di sequestrare le "polverine" utilizzate dal falso medico. Oltre a quella anti-covid, anche un fantomatico elisir per "negativizzare il test" e risultare sani anche se colpiti dalla malattia. Tutto materiale che secondo le accuse veniva ceduto a pagamento mentre, per la consulenza, era a "offerta libera". L'attività del falso medico era già finita nel mirino della Guardia di Finanza nel marzo del 2021 facendo emergere come l'uomo riceveva i pazienti presso la propria abitazione facendo poi intendere di essere in possesso di tutte le lauree necessarie e di essere in grado di curare tutti i mali.

Le analisi sulle polverine spacciate per rimedi universali contro tutti i mali, effettuate da un consulente tecnico nominato dalla Procura di Rimini, hanno permesso di accertare che "i composti costituenti i reperti analizzati possiedono proprietà che impongono sempre un loro uso controllato (da parte di persona con competenze ed abilità professionali), soprattutto in relazione alle dosi: l’assunzione per via orale può comportare rischi legati a reazioni allergiche o alla tossicità degli olii essenziali. La tossicità degli olii essenziali  dipende, come per ogni prodotto, dalla quantità assunta: le piante aromatiche, le spezie e gli olii sono estratti naturali completi, estremamente
concentrati e potenti, conseguentemente potenzialmente tossici e dannosi per chi li assume in modio non controllato e, a seconda della pianta, in relazione alla sua dose ed il tempo di somministrazione”.

Al termine delle indagini la Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento del Gip del Tribunale di Rimini in cui viene vietato al "mago Orfeo" l'esercizio della professione di medico omeopata, biologo, chimico, biochimico,dietologo, erborista, naturista, fitoterapeuta ed il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie. Le Fiamme Gialle, che nel corso della perquisizione dell'abitazione di Bindi avevano acquisito la contabilità del 65enne, hanno messo sotto sigilli 16mila euro ritenuti il provento della sua attività di guaritore.

Secondo gli inquirenti della Guardia di Finanza erano state numerose le persone che si erano rivolte al sedicente medico acquistando, anche per posta, i preparati in polvere a base di comuni erbe. Per l'accusa Bindi, approfittando della pandemia, dei problemi di salute personali e della paura di contrarre il virus aveva ingenerato l’erroneo convincimento che assumendo le sue "medicine" avrebbero curato i loro mali tra cui il Covid 19 no on lo avrebbero contratto e, se positivi, avrebbero ottenuto un esito negativo del tampone eventualmente effettuato. Ora il "mago Orfeo" dovrà rispondere dei reati di di abusivo esercizio della professione medica e di truffa
pluriaggravata.

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