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Cronaca

Federica è salva e in salute, messa in sicurezza la capriola rimasta in "ostaggio" all'aeroporto

La storia della capriola aveva intenerito l'Italia. Quando fu data la notizia del possibile abbattimento, un sit-in di animalisti si ritrovò per protestare lungo le recinzioni della pista del Federico Fellini

La storia di Federica, la capriola rimasta in ostaggio all’interno dell’aeroporto di Rimini-San Marino, aveva fatto il giro dello Stivale e intenerito tante persone. Nella giornata di lunedì (28 febbraio) Airiminum, la società che ha in gestione lo scalo, ha annunciato la svolta tanto attesa: “la nostra capriola”, si legge nella nota, è stata messa in sicurezza in una vasta area all’interno dell’aeroporto, nella parte civile. Per il raggiungimento di questo risultato i gestori del Fellini hanno voluto ringraziare il team dello Stacip (Servizio territoriale agricoltura caccia e pesca) della Regione Emilia Romagna coadiuvato dalle Guardie venatorie del raggruppamento provinciale. Ora quale sarà il destino della tanto amata Federica? Airiminum dedicherà una conferenza stampa ad hoc, in onore dell’ormai famosa capriola, in programma mercoledì (2 marzo) per svelare tutti i prossimi passi.

Alla capriola era stato dato il nome di Federica, proprio in virtù del fatto che lo scalo è intitolato a Federico Fellini. Con lei c’era anche il suo cucciolo, che sarebbe riuscito a uscire in maniera autonoma dalle recinzioni dell’aeroporto durante lo scorso agosto. A supporto di Federica si erano unite un sacco di voci, soprattutto delle associazioni ambientaliste che hanno continuato per settimane, per mesi, a richiedere una cattura dell’esemplare vivo e in buona salute così da poterlo trasportare in un luogo adatto al suo habitat.

In un primo momento era stato il presidente della Provincia Riziero Santi a fermare l’abbattimento dell’esemplare, sebbene il pericolo per il traffico aereo durante la stagione estiva. Molti tentativi per catturare la capriola erano andati a vuoto.

Il tema aveva davvero smosso e interessato tante anime. Nel luglio del 2021 una folla di animalisti aveva anche protestato davanti alle recinzioni del “Fellini” pur di interrompere le procedure di abbattimento. Tutti i tentativi di catturare vivo il capriolo si erano rivelati vani. Sia l'uso delle reti che quello dei dardi caricati a sonnifero, infatti, non avevano portato i risultati sperati ed era così partita la procedura per stanare l'animale e sopprimerlo coi fucili da caccia. Una notizia che aveva letteralmente sconvolto gli animalisti i quali, in poco tempo, avevano organizzato il sit-in per protestare animatamente contro la decisione. Una situazione che, vista anche la pericolosità del tratto di strada interessato dalla protesta partita al tramonto, aveva reso necessario l'intervento della polizia di Frontiera, del Reparto prevenzione crimine, della Digos e dei carabinieri.

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