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Cronaca

L'autopsia rivela numerose ferite da difesa sulla vittima del femminicidio

Il medico legale ha evidenziato due colpi mortali alla carotide che hanno portato al decesso di Angela Avitabile uccisa a coltellate dal marito

Si è svolto nella giornata di mercoledì l'esame autoptico disposto dal pubblico ministero sul corpo di Angela Avitabile, la 62enne uccisa a coltellate dal marito Raffaele Fogliamanzillo nella serata del 22 aprile. Il medico legale ha evidenziato come il corpo della donna sia stato raggiunto da 12 fendenti di cui, due, hanno raggiunto la vittima alla carotide rivelandosi mortali. Nel corso dell'autopsia, inoltre, sono state evidenziate diverse ferite da difesa alle mani con la vittima che ha cercato disperatamente di parare i colpi inferti dall'uomo suo coetaneo. Un femminicidio dettato dalla gelosia dall'uomo, reo confesso, esasperata dai suoi problemi di natura mentale. Problemi psichici emersi anche nel corso dell'interrogatorio di garanzia di Fogliamanzillo che, in lacrime, davanti al Gip ha negato che la moglie fosse morta: "Lei è ancora viva - ha raccontato al giudice - e se è morta voglio vedere il suo corpo e andare al suo funerale". Frasi deliranti che si sono aggiunte al movente, quello della gelosia, che lo hanno spinto ad aggredire la Avitabile con un coltello a serramanico nella convinzione che donna avesse un amante. Ad accendere l'ennesima lite sarebbe stata l'ossessione di Fogliamanzillo di essere tradito: accecato da questa convinzione e dal fatto che quella sera la moglie lo avrebbe apostrofato con un "cornuto", il 62enne avrebbe quindi afferrato un coltello colpendo più volte la donna. 

Secondo gli inquirenti Fogliamanzillo già in passato aveva dato segni di squilibrio mentale, tanto che da oltre 10 anni era seguito dal Centro di igiene mentale per una sindrome ansiosa depressiva in soggetto bipolare; ma, nonostante questo, negli ultimi tempi la sua gelosia era diventata sempre più ossessiva, tanto che alla fine del 2021 c'erano già stati allarmanti segnali di violenza non solo nei confronti della vittima, ma anche verso gli altri famigliari ritenuti complici nel coprire le scappatelle della donna. L'Avitabile, infatti, già nel settembre dello scorso anno aveva chiesto aiuto ai carabinieri a causa della furia del marito, ma in quella occasione non aveva voluto sporgere denuncia e gli stessi medici del Centro di igiene mentale non avrebbero trovato una situazione preoccupante. Una nuova aggressione del 62enne era stata poi registrata lo scorso 28 febbraio con un nuovo intervento dei carabinieri, al termine del quale nei confronti di Fogliamanzillo era stato aperto un fascicolo per maltrattamenti in famiglia. La vittima, il 4 aprile, era stata ascoltata dai militari dell'Arma, ma in quell'occasione aveva precisato che il marito a parte le accuse infondate di adulterio non aveva avuto comportamenti violenti.

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