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Cronaca

Liberazione, Gnassi: "Scoprire il 25 aprile per trovare il coraggio di cambiare"

Così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. "Siamo arrivati in piazza Cavour dopo questa camminata che dal Monumento alla resistenza di Parco Cervi ci ha portato a percorrere le vie del centro storico

Con la posa della corona al Monumento della Resistenza di Parco Cervi, ha presto il via venerdì mattina la celebrazione del 69° anniversario della Liberazione d’Italia. La cerimonia è proseguita con il corteo per le vie cittadine delle autorità, dei rappresentanti delle Forze Armate, delle delegazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, politiche sindacali, studentesche, cittadine, che hanno posto lungo il percorso le corone al cippo dell’Arco d’Augusto, in piazza Tre Martiri, in via Cairoli e in piazza Ferrari. Ultima tappa piazza Cavour, dove ha preso la parola Paolo Zaghini, presidente dell’istituto per la storia della resistenza, per l’orazione ufficiale.

A seguire il saluto del sindaco di Rimini Andrea Gnassi. “Siamo arrivati in piazza Cavour dopo questa camminata che dal Monumento alla resistenza di Parco Cervi ci ha portato a percorrere le vie del centro storico, fermandoci di volta in volta a deporre una corona dai monumenti che ricordano i partigiani e i militari morti durante la Seconda Guerra mondiale. Vorrei al termine di questo percorso ricordare gli oltre 600 civili riminesi caduti sotto i bombardamenti. Una sanguinosa guerra che ha consegnato a Rimini il tragico primato di essere stata la prima città italiana con popolazione superiore a 50mila abitanti con il coefficiente di distruzione più elevato: circa l’82% delle case lesionate o distrutte. Questa immane distruzione, unito al sangue versato dai partigiani, ha valso alla nostra città nel 1961 il conferimento della medaglia d’oro al valore civile".

Rimini celebra la Liberazione: le foto

"In questi anni – ha proseguito il Sindaco – abbiamo tenacemente portato avanti una complessa riflessione sul valore della memoria, che deve darci le coordinate per il futuro, segnare la traiettoria per la rinascita della città. Quest’anno abbiamo inaugurato sulla nostra amata palata la “biblioteca di pietra”, in occasione del Giorno del Ricordo: una città ferita dalla distruzione della guerra che guarda verso l’altra parte dell’Adriatico. A dimostrazione che dai rancori, ancora oggi esistenti, si esce aggrappandosi ai valori. Proseguiamo come Comune l’attività sulla Memoria, prima città in Italia ad aver promosso i viaggi per gli studenti nei campi di concentramento, così come abbiamo lavorato col dopo lavoro ferroviario”.

“Anche nei riti necessari e fondamentali come questo di oggi, dobbiamo cogliere i valori. Non dobbiamo solo proteggere la memoria, ma cogliere da questi valori il coraggio, la spinta per il cambiamento. In un’Italia che tentenna, dobbiamo trarre dalla memoria il coraggio di cambiare. Quei ragazzi della Resistenza si sono buttati, lanciati, senza pensare troppo al raggiungimento dell’obiettivo. Ecco, ognuno di noi deve avere quel coraggio per provare a cambiare, a partire dalle abitudini, dalla relazione col vicino di casa. Oggi infatti è sempre più facile prendersela con chi ci sta accanto, per differenza di vedute o per chi ha il colore della pelle diverso. In Europa, stanno riacquistando consenso movimenti xenofobi, nuovi razzismi. Allora noi dobbiamo stare in Europa per cambiarla, così come serve proseguire nel cambiamento a Rimini e nel nostro Paese. Il 25 aprile dunque ci serve non solo per non dimenticare, ma per ricordarci di avere il coraggio di cambiare, aggrappandoci ai valori di una comunità. Buon 25 aprile”.

La cerimonia ufficiale ha avuto un prologo ieri con la cerimonia a ricordo della Liberazione presso l' Officina Manutenzione Ciclica Locomotive di Rimini e con la premiazione dei vincitori della terza edizione del premio “Amedeo Montemaggi” per la ricerca storica, a cui si sono affiancate le ormai tradizionali manifestazioni sportive come  la gara podistica a Viserba e la pedalata ecologica “Rimininbici”.

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