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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Santarcangelo di Romagna

La Polizia festeggia il suo patrono San Michele a Santarcangelo

Dopo la celebrazione presieduta nella mattinata dal cappellano della Polizia di Stato, Padre Paolo Carlin, nella Chiesa dei Paolotti di Rimini, il teatro della ricorrenza si è spostato nel comune di Santarcangelo già in festa per il suo Santo Patrono.

OMAGGIO A FELLINI - Fuori programma nel finale della Banda con un omaggio a Fellini e ad Amarcord. Con l’inno nazionale la Banda ha salutato Santarcangelo di Romagna, dando inizio a uno spettacolo pirotecnico fatto da fontane tricolore, che hanno accompagnato a ritmo le note dell’inno nazionale  e di batterie di fuochi che dal tetto delle vicine scuole comunali hanno illuminato il cielo di Santarcangelo di Romagna L’evento si è poi concluso con un brindisi augurale. Durante le celebrazioni, le donne e gli uomini della Polizia di Stato hanno inoltre colto l’occasione del numeroso pubblico presente per svolgere l’importante campagna informativa  “… questo non è amore” con la quale la Polizia di Stato ha scelto di denominare il nuovo progetto contro la violenza sulle donne.

Fin dal primo pomeriggio di giovedì, infatti, è stato allestito nei pressi dell'arco dedicato a Lorenzo Ganganelli (Papa Clemente XIV) il punto informativo ove personale specializzato della Divisione Anticrimine della Polizia di Stato e delle locali associazioni di volontariato hanno distribuito a centinaia di volantini e opuscoletti e altro materiale necessario per sensibilizzare la  su una delle tematiche sulle quali da sempre la Polizia di Stato e in prima linea per un’efficace attività di contrasto.  Quella della violenza contro le donne è infatti una delle forme più gravi e diffuse di violenza, di dimensioni epidemiche e trasversali poiché non conosce confini geografici, culturali, di sesso, età e di estrazione sociale.

La Polizia di Stato è impegnata nel contrasto e nella prevenzione di inammissibili aggressioni fisiche, morali, psicologiche, economiche, sessuali e persecutorie che invalidano l’esistenza delle vittime, aggravandone la percezione personale per la difficoltà di riconoscersi tali, anche a causa della tendenza psicologica di rimanere ancorate al mito dell’amore eterno, che ostacola la sovrapposizione della figura dell’offensore al proprio partner.  La Polizia di Stato ha deciso di compiere un ulteriore passo di avvicinamento nei confronti delle vittime di questi reati. Il progetto ha come finalità la creazione di  un contatto diretto tra le donne ed un’equipe di operatori specializzati pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di polizia. 

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