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Cronaca

Fine legislatura, le associazioni ambientaliste: "Risultati deludenti sui temi principali posti al Comune"

Gli ambientalisti del Coordinamento di Rimini valutano i risultati ottenuti. Sono positivi solo per alcuni obiettivi parziali, ma deludenti sui principali temi posti

Fine legislatura, tempo di bilanci  anche per le associazioni ambientaliste riminesi che in una nota affermano: "Dopo cinque anni di confronto con l’amministrazione comunale. Gli ambientalisti del Coordinamento di Rimini valutano i risultati ottenuti. Sono positivi solo per alcuni obiettivi parziali, ma deludenti sui principali temi posti: Piano del verde, Riuso delle acque depurate, Proposte di ricorso diffuso al fotovoltaico e recupero/riuso dell’acqua nel Parco del mare".

Spiegano le associazioni: "Il confronto con l’amministrazione comunale era nato sul tema della cura e gestione del Verde urbano, che aveva visto una forte perdita di alberi negli anni precedenti. A fronte degli effetti sempre più gravi del cambiamento climatico le Associazioni avevano chiesto da subito maggior cura e potenziamento del patrimonio verde, e in prospettiva la progettazione di un vero Piano del Verde, per migliorare la qualità della vita urbana e rendere la città, ed il nostro territorio, più vivibili e resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici. Abbiamo ottenuto cosi la rimessa a dimora di molti alberi venuti meno negli anni sui viali cittadini e ci sono stati anche nuovi impianti in aree verdi della città, cosa che non avveniva da anni. E salvato qualche pianta anche in Piazza Malatesta. Questi, assieme a momenti utili di confronto anche su altri temi, con l’Assessorato all’Ambiente e pure con altri uffici, i risultati positivi avuti".

 "Ma tantissimi altri alberi sono stati ancora sacrificati per progetti che hanno sì riqualificato o abbellito settori della città, ma con progettazioni poco attente al rispetto del verde esistente. Esempio chiaro di ciò la dura battaglia che abbiamo dovuto fare per modificare il progetto della condotta PSBO nei parchi Cervi e Fabbri. Oltre 5000 le firme raccolte a modifica del progetto, che il sindaco Gnassi non ha mai voluto ricevere. Stessa sorte hanno avuto le proposte per un turismo più sostenibile e non solo balneare, diverso dalla “monocultura” di tutta la costa, avanzate per l’area di Rimini Terme, pensata come area per la salute, il recupero fisico e per la tutela dei valori storico culturali e naturali ancora esistenti".

 "E nessuna risposta infine abbiamo avuto - affermano ancora le associazioni riminesi - dopo i primi positivi momenti di confronto con gli Uffici, per le proposte di “buone pratiche” da introdurre nel cosiddetto Parco del mare, come il ricorso generalizzato al fotovoltaico e alle pratiche per il risparmio idrico e per il riuso dell’acqua delle docce degli impianti balneari per irrigare aiuole e piante in spiaggia e nei nuovi lungomare. No quindi al progetto di eolico in mare, ma anche no a un moderno fotovoltaico nel Parco del mare, che tra Bellaria e Riccione può far nascere una vera comunità solare al servizio del turismo e della Riviera. Che senso ha, al tempo dei cambiamenti climatici e dei problemi di siccità, un “parco del mare” proiettato al futuro senza fotovoltaico e con un uso massiccio di acqua di rubinetto per irrigare piante ed aiuole? Da qui, da questi temi fondamentali, occorre però ripartire ora e lavorare nei prossimi anni.  E questi sono i temi che porremo ai nuovi candidati sindaci".

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