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Cronaca

Firmato in Prefettura a Rimini il protocollo per la sicurezza nelle discoteche

Attuativo dell’accordo quadro nazionale tra il Ministero dell’Interno e le associazioni di categoria degli operatori di settore

E’ stato sottoscritto, nel pomeriggio di lunedì in Prefettura a Rimini, il “Protocollo d’intesa territoriale in materia di sicurezza delle discoteche” tra Prefettura, Enti Locali, Associazioni di Categoria e il gestore del locale “Cocoricò”.​ Il protocollo, che è attuativo dell’accordo quadro nazionale tra il Ministero dell’Interno e le associazioni di categoria degli operatori di settore, assume in questo territorio particolare rilievo, vista l’attrattività nazionale e il richiamo internazionale dei locali da ballo della provincia riminese.​ L’accordo, che si propone quale obiettivo complessivo quello di dare maggiore sicurezza a chi intende divertirsi senza rischiare l’incolumità propria e quella di altre persone, si dirama su quattro direttrici di impegno e su un allegato vademecum per i clienti delle discoteche.

In particolare, il protocollo prevede alcuni impegni delle organizzazioni di categoria quali la sensibilizzazione dei gestori dei locali verso gli obiettivi della sicurezza previsti dall’intesa. Collaborazione con i gestori dei locali e con i soggetti pubblici per l’organizzazione di corsi di formazione, con particolare riguardo alla opportunità di concorrere – anche attraverso l’acquisizione di specifiche professionalità - alla prevenzione dell’abuso di sostanze alcoliche. Attuazione di iniziative con Enti Locali e Forze di Polizia al fine di favorire ogni forma di prevenzione in relazione a violenza, uso stupefacenti e abuso alcool. Vigilanza sul rispetto delle regole di esercizio. Promozione per l’installazione di apparati di videosorveglianza.

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D'altro canto, la Prefettura si impegna a valutare la gestione dei locali e la collaborazione con le Forze dell’Ordine, anche ai fini dell’eventuale sospensione della licenza di esercizio (art.100 T.UL.P.S.). Richiamare l’attenzione dei gestori sulla facoltà di vietare l’accesso al locale delle persone o di allontanare i clienti per un “legittimo motivo” (art.187 Regolamento di esecuzione del T.U.L.P.S.) Impartire disposizioni, se necessario, per rafforzare i servizi di vigilanza e controllo. Intensificare l’attività di vigilanza su eventuali organizzazioni illecite o comunque non autorizzate, di iniziative correlate all’intrattenimento con il ballo.

Sul fronte dei gestori, questi si impegnano a collaborazione con le Forze dell’Ordine e segnalazione alle stesse di eventuali situazioni di illegalità o di pericolo. Regolamentare l’accesso e la permanenza all’interno del locale, prevedendo l’inibizione a persone potenzialmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica. Affidare i controlli esclusivamente a personale autorizzato e adeguatamente formato (Decreto Min. Interno 6 ottobre 2009). Installazione, d’intesa con le Forze di Polizia, di apparecchiature di video sorveglianza, affidandole – nel rispetto delle norme sulla riservatezza – a istituti di vigilanza privata o a guardie particolari giurate. Attenzione alle misure di prevenzione per eventuali attentati, attraverso l’attuazione delle indicazioni o delle prescrizioni fornite dalle Forze dell’Ordine. Individuazione di un referente della sicurezza, quale riferimento per le Forze di Polizia. Formazione di uno o più addetti presso la Croce Rossa Italiana o organismi abilitati, per l’acquisizione di competenze ai fini della capacità di prestare – all’occorrenza – un intervento di primo soccorso.

Allo stesso tempo, gestori e Prefettura si impegnano alla partecipazione ad incontri periodici convocati dalla Prefettura (con cadenza almeno semestrale) per la verifica dello stato di attuazione del Protocollo e per le eventuali modifiche “in progress” del Protocollo che, pertanto, non si propone in forma statica. Definizione di strategie in grado di contrastare l’organizzazione non autorizzata di trattenimenti o spettacoli. Sul fronte della clientela, invece, le persone che si recheranno ai locali troveranno all’esterno e all’interno delle sale un articolato “avviso alla clientela” che, come detto, si proporrà come vademecum comportamentale per gli avventori.

In esso verrà non solo “ricordata” la possibilità di non essere accettati o di essere espulsi per “legittimo motivo”, ma verrà descritta la gamma di prescrizioni e/o divieti cui attenersi all’ingresso del locale, all’interno, all’esterno e nelle immediate vicinanze dello stesso. “Regole” dettate perlopiù dal buon senso civico, ma che possono aiutare a promuovere idonei comportamenti e buone prassi per mirare al conseguimento di livelli di sicurezza sempre più elevati. Fondamentale è comunque la “ratio” del Protocollo, che è quella di favorire al massimo la possibilità di divertirsi in modo sano stabilendo, proprio per tali finalità, modalità che considerino la sicurezza non come corollario ma come parte integrante dello stesso divertimento. Orientare in questa direzione potrebbe voler dire, in futuro, superare la logica emergenziale dei divieti per promuovere un diverso approccio culturale ed attivare intese fondate sulla condivisione e sulla corresponsabilità.

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