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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Firmato l'atto costitutivo del Comitato d’onore dell’Adunata nazionale Alpini di Rimini

La firma è arrivata all’interno del l’incontro nazionale dell’associazione Alpini sul tema “Futuro associativo – i prossimi 100 anni”, all’Rds Stadium

Con la firma di questa mattina dell’atto costitutivo del “Comitato d’onore” inizia ufficialmente il percorso che porterà all’Adunata nazionale Alpini di Rimini in programma a maggio 2020. Tra i firmatari il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi e i Capigruppo dell’Associazione nazionale Alpini. La firma è arrivata all’interno del l’incontro nazionale dell’associazione Alpini sul tema “Futuro associativo – i prossimi 100 anni”, all’Rds Stadium.

"In momenti come questo, quando l’emozione prende inevitabilmente il sopravvento, non esiste discorso ufficiale in grado di rendere l’idea di quello che si sente - ha detto Gnassi -. Anche per un sindaco, per un rappresentante delle istituzioni, vedere per la prima volta, finalmente nella nostra città, questa marea di penne nere è qualcosa di indescrivibile, spiegabile difficilmente a parole. Ci provo, ma non vi offenderete, spero, se al tono istituzionale, prevarrà quello delle emozioni. Il primo sentimento che vorrei condividere con voi, nel ribadire il legame profondo di affetto  che unisce la comunità riminese agli Alpini, è quello della gratitudine. Grazie per aver accettato quella che anche per voi è una grande sfida, portare per la prima volta in Romagna, a Rimini, la vostra adunata".

"La prima volta in Romagna, la priva volta con l’apporto di una realtà estera, la vicina Repubblica di San Marino - ha proseguito -. Una sfida che noi abbiamo voluto fortemente affrontare e vincere perché convinti di una cosa molto semplice:che quei princìpi di solidarietà, altruismo e dedizione che ispirano ogni vostra attività, portandovi sempre in prima linea laddove vi sia bisogno di aiuto, sono gli stessi che connotano la nostra Città, medaglia d’Oro al Valor Civile perchè "Fedele alle sue più nobili tradizioni - si legge nella motivazione - subiva stoicamente le distruzioni più gravi della guerra e prendeva parte validissima alla lotta per la liberazione, attestando, col sacrificio eroico di numerosi suoi figli, la sua purissima fede in una Italia migliore, libera, democratica”" .

Non solo, ad unirci è anche l’operosità costante e discreta, la concretezza di chi è abituato a rimboccarsi le maniche e agire, anche nelle circostanze più difficili, senza mai risparmiarsi per la tutela e la promozione del bene comune. Questi sono gli Alpini, questi sono i riminesi - ha aggiunto -. A guardarci da vicino, aldilà della retorica interessata di chi crede che una città sul mare come Rimini non sia adeguata ad ospitarvi, sono molti i punti di incontro tra le penne nere e la nostra città adriatica. Entrate nelle nostre case, fermatevi a parlare con i cittadini che incontrate ad applaudirvi lungo le strade e le piazze, e capirete il motivo di tanta vicinanza. Ogni riminese ha in casa uno dei vostri berretti ereditato da un padre, da un nonno, da un bisnonno, che oltre al cimelio gli ha lasciato impresso nel cuore il messaggio universale di operosità, solidarietà e aiuto che questa penna nera rappresenta".

"Non solo il vostro è stato un contributo unico e insostituibile durante i terribili conflitti della prima guerra mondiale e seconda guerra mondiale, ma anche in tempi di pace - ha continuato -. Nella vicina Emilia, per esempio, siete stati tra i primi ad intervenire dopo il terribile terremoto che ha colpito la nostra regione pochi anni fa. Gli alpini sono una presenza “calda”, che si manifesta in tutte le occasioni più significative: quelle della festa e della gioia e quelle della difficoltà e del dolore nelle quali l’aiuto offerto si fa conforto non solo materiale, ma anche, e soprattutto, spirituale. Lo spirito alpino, fatto di dedizione e di volontà ferrea nel concorrere al bene comune, ha sempre offerto una splendida dimostrazione della sua capacità e generosità. Vicini alla gente, gelosi custodi di una identità fatta di mutuo aiuto, solidarietà, accoglienza".

"Proprio accoglienza è la parola che evoca, in tutto il mondo, il nome di Rimini. E allora non poteva che accadere questo meraviglioso incontro tra di noi. Un sogno diventato realtà perché fortemente voluto da tutti, un sistema di comuni da Bellaria, Rimini, Riccione, Misano e Cattolica. E’ una vittoria dell'Emilia Romagna e di quella terra ricca di umanità e storia che è la Romagna e che è la Repubblica di San Marino. Superando le candidature di città autorevoli come Verona e Torino, la nostra provincia si conferma come contesto di rilievo internazionale, per appeal e logistica - ha concluso -. L’accoglienza, per noi riminesi, è prima di tutto uno stile di vita, un modo di essere, ed è con questo affetto che  siamo oggi ad abbracciarvi e accompagnarvi nelle nostre strade, in attesa della grande adunata di maggio. Domenica la cerimonia dell’alzabandiera all’ arco di Augusto, dove termine l’antica via Flaminia darà il via alla sfilata per il centro cittadino sino al ponte di Tiberio, dove nasce la via Emilia. Anche simbolicamente, non poteva esistere modo migliore per iniziare insieme le cerimonie per quella che sarà non solo la vostra festa, ma quella di tutta la nostra comunità".

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