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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Flash mob "no vax" e "no green pass" all'ospedale. Questa volta protestano medici e infermieri sospesi

Durante la manifestazione è stato srotolato qualche striscione e mostrati cartelli all'ingresso degli Infermi

Nuova manifestazione “no vax” e “no green pass” a Rimini, questa volta davanti all'ospedale dopo le tante che si sono tenute in centro storico negli ultimi mesi. A protestare questa volta sono state alcune decine di sanitari sospesi per effetto della norma che impone l'obbligatorietà del vaccino per operare nelle strutture sanitarie. Nel Riminese secondo i dati aggiornati a mercoledì si contano 67 lavoratori di comparto, 7 medici ospedalieri e 9 convenzionati sospesi (per un totale di 88 sanitari dipendenti dall'Ausl Romagna), vale a dire l'1,8% del totale. 

Al flashmob si è presentato uno sparuto gruppo di una cinquantina di persone, tra “no vax”, “no green pass”. Hanno manifestato fino all'ingresso principale dell'ospedale Infermi di Rimini, scortati da una presenza della Polizia. Tra di loro c'erano una ventina di medici e infermieri sospesi dal lavoro che recita un cartello si ritengono “usati e gettati”. Al fianco degli operatori sanitari che hanno deciso di scendere in strada, si sono aggiunte alcune decine di persone a sostegno, per un totale di circa 50 unità. La manifestazione ha poi rimandato all'usuale protesta “no green pass” sabato all'Arco di Augusto, dopo che un recente provvedimento della Prefettura ha vietato l'uso del centro storico in questo periodo di shopping natalizio.

Medici e infermieri sospesi. La protesta davanti all'ospedale

Durante la manifestazione è stato srotolato qualche striscione e mostrati cartelli all'ingresso degli Infermi per mettere nero su bianco i pensieri come “Io sono vaccinata, ma sotto ricatto. Sempre accanto ai colleghi che hanno scelto di non subire questo ricatto, violenza e umiliazione”. E ancora, secondo la loro opinione: “Noi siamo il popolo, ora basta, l'obbligo vaccinale è illegittimo”. Il referente della manifestazione, avvicinatiodai giornalisti, non ha però voluto rispondere alle domande.

Viene invece letto un intervento, che vale come presa di posizione: “Siamo donne e uomini liberi. Stiamo vivendo un periodo in cui tutti i diritti naturali, costituzionali, internazionali e umani vengono soppressi e regalati in cambio dell'obbedienza. Ci trattano come schiavi e noi non possiamo accettare tutto questo”. E tra gli intervenuti c'è chi dice: “Guarda i sanitari che ci guardano dalle finestre dell'ospedale, ora dovrebbero essere qui con noi”.

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