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Cronaca

Sul flashmob dei bagnini è polemica. Biagini: "Siete privilegiati, fate vedere le dichiarazioni dei redditi"

Duro affondo del presidente Coordinamento Nazionale Mare Libero: "A differenza vostra noi ci battiamo per la difesa dei diritti e non per la conservazione dei privilegi, ci siano anche più spiagge libere"

Dopo l'annuncio di Confartigianato Imprese Demaniali di avviare un flashmod nella giornata di Ferragosto sul tema delle concessioni demaniali, segue una dura presa di posizione da parte del Conamal (Coordinamento Nazionale Mare Libero Aps), per voce del presidente Roberto Biagini. Si rivolge al presidente Mauro Vanni e diche che "la nostra è una battaglia di tutti, ma a differenza della vostra noi ci battiamo per la difesa dei diritti e non per la conservazione dei privilegi".

Da qui la posizione del Conamal: "Chiediamo allo Stato che tutti gli imprenditori turistici possano accedere alla utilizzazione in concessione dell’arenile, mentre adesso è loro precluso perché le istituzioni, contravvenendo a precise disposizioni eurounitarie, non hanno ancora predisposto dei bandi pubblici per l’assegnazione delle concessioni che sono da anni in regime di monopolio. Chiediamo allo Stato che intervenga per adeguare i ridicoli canoni che vi chiede al giusto valore di mercato in modo che vi sia un adeguato ritorno per tutti i cittadini in tema di servizi dato che, con l’inflazione delle concessioni, il bene demaniale non è più liberamente e gratuitamente fruibile per tutti".

E il duro affondo: "Ad ogni anello della “vostra catena” sarebbe utile e dimostrativo che ognuno degli “incatenati” mostri il canone che lo Stato vi chiede per la concessione, insieme alla vostra dichiarazione dei redditi in modo che il pubblico possa poi farsi un’idea degli introiti denunciati e compararli con il valore degli indennizzi da voi reclamati e magari anche il contratto di sub-ingresso o di “affido” delle concessioni, così per dare un’occhiata al valore del “do ut des”.

"Chiediamo sempre allo Stato che in tutti i Comuni vi sia un giusto equilibrio tra spiagge in concessione e spiagge di libera fruizione. Chi non può o non vuole pagare un ombrellone e due lettini 40 euro giornalieri deve avere lo stesso diritto di accedere ad una spiaggia libera ed attrezzata e tuffarsi in acque pulite come chi, legittimamente, paga per i servizi di uno stabilimento balenare. Quando un diritto su un bene pubblico non è esercitabile da tutti ma è a disposizioni di pochi, perde la sua qualifica di diritto e degrada a privilegio".

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