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Cronaca Riccione / Via Portovenere

Nonostante le forze dell'ordine, nuova invasione del cantiere Trc a Riccione

Ennesimo stop in via Portovenere presidiata da carabinieri e polizia in tenuta anti sommossa. Spunta un esposto che denuncia l'utilizzo di fanghi non trattati per riempire le buche

Ennesima giornata di protesta nella versione romagnola della Val Susa con decine di cittadini inferociti che, puntualmente, si sono presentati lunedì mattina nel cantiere riccionese del Trc in via Portovenere. Già alle 9 parecchi capannelli si sono formati in attesa dell'arrivo degli operai che avrebbero dovuto abbattere i pini lungo la strada. Come già annunciato, questa volta è intervenuta anche la forza pubblica con polizia e carabinieri, in tenuta anti sommossa, a presidiare gli accessi alla zona per evitare le invasioni dei cittadini. Il clima si è surriscaldato fin dall'inizio e, all'arrivo degli operai di Agenzia Mobilità che gestisce i cantieri, non sono mancati fischi e insulti. Momenti di forte tensione quando gli operai, con la ruspa, hanno iniziato ad abbattere i primi pini di via Portovenere ma, al rumore delle motoseghe, è scattato il blitz di alcuni presenti che hanno invaso il cantiere aggirando il cordone delle forze dell'ordine mentre, un altro dimostrante, non ha esitato ad arrampicarsi sulla recinzione. Gli operai hanno fatto in tempo ad abbattere solo 5 piante prima che i lavori venissero stoppati e le forze dell'ordine presenti iniziassero a parlamentare con gli "invasori" per farli desistere dal loro intento.

Nuovi scontri nel cantiere Trc di Riccione

Solo verso le 11, quando si è oramai capito che era impossibile proseguire, i lavori sono stati sospesi nuovamente a data da destinarsi mentre, le forze dell'ordine, hanno identificato una decina di persone che sono entrate nel cantiere. Sul posto è intervenuta anche Lucia Baleani (Lista Civica Noi Riccionesi) che, oltre a lanciare uova contro un mezzo del cantiere, ha rivelato la presenza di un esposto in Procura che denuncia come nel cantiere siano stati utilizzati dei fanghi non trattati per riempire le buche. Su questo fronte è arrivata, a stretto giro di posta, la secca replica di Agenzia Mobilità: "In merito all’esposto (rigorosamente anonimo) - si legge nella nota stampa di AM - di un sedicente gruppo di “cittadini di Rimini e Riccione” che denuncia presunte discariche di materiali inquinanti nel cantiere TRC della Stazione di Rimini, questa Agenzia respinge in maniera categorica gli addebiti che risultano assolutamente falsi ed infondati come potranno verificare i competenti organismi di controllo. Agenzia Mobilità tutelerà nelle dovute sedi il buon nome, la correttezza e la professionalità propri e dell’Impresa esecutrice dei lavori".

IL VIDEO DI QUANTO SUCCESSO LUNEDI' MATTINA

Nel primo pomeriggio di lunedì è intervenuto anche il Comune di Riccione che, in un proprio comunicato stampa, annuncia che la ricerca di una soluzione per la realizzazione del TRC, mercoledì , farà una tappa a Roma. La Direzione dell'Unità di missione del Ministero delle Infrastrutture, ha, infatti, convocato, per mercoledì prossimo, i componenti del Comitato di coordinamento del Trc per una verifica della situazione. Dell’incontro, che si annuncia di particolare importanza, ha dato comunicazione l'on. Sergio Pizzolante che lo aveva molto caldeggiato, intervenendo, a sostegno delle tesi del sindaco di Riccione, per una soluzione equilibrata che tenga in conto la volontà espressa dai riccionesi nelle ultime elezioni politiche e le proposte di modifica avanzate dal Comune di Riccione.

Lo scopo - ha sostenuto il parlamentare del NCD - deve essere quello di cercare una via d'uscita attraverso una soluzione condivisa, senza vincitori né vinti, nel rispetto degli interessi collettivi, senza per questo penalizzare le imprese e i lavoratori impegnati nella realizzazione dell’opera o le legittime richieste della città di Riccione. Il Comune di Riccione ha avanzato tre proposte di modifica: mi sembra che ci sia la volontà di arrivare anche ad ulteriori ipotesi di compromesso. Auspico che la Regione, che ha la responsabilità principale sulle possibili modifiche del progetto si ponga in termini costruttivi”. L'on. Pizzolante ha inoltre ripetuto che "da tempo il Ministero sta seguendo la vicenda Trc, anche per il conflitto che si è creato all’interno del comitato di coordinamento e per le conseguenze in termine di ordine pubblico. Sono convinto che il Ministero farà la sua parte se nell’ambito del comitato di coordinamento si troverà un compromesso accettabile per tutti sulle modifiche"​.

Dal canto suo il sindaco di Riccione Renata Tosi esprime grande apprezzamento per il tempestivo intervento del Ministero. Renata Tosi, ha infatti sottolineato che “il nostro obiettivo è quello di fermare l'infrastruttura alle porte della città e salvare gli alberi dei nostri viali. Fatte salve queste due condizioni siamo aperti e disponibili a qualsiasi soluzione che garantisca il servizio di trasporto, risolva le problematiche di esercizio, salvaguardi l'investimento e non penalizzi il completamento delle opere di riordino urbano che Rimini ha intrapreso”. Auspicando che responsabilità e la disponibilità di tutti facciano da sfondo all'incontro, il sindaco di Riccione ha aggiunto che "non abbiamo mai fatto del Trc un vessillo politico da spendere come palio di successo. Per questo ci siamo sempre mossi, in ragione delle nostre richieste, in modo di trovare una soluzione condivisa e accettabile".  

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