rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Morciano di Romagna

Funzionario dell'Unione Comuni della Valconca si intascava i soldi dell'amministrazione

Quasi 100mila euro fatti sparire, nel corso di 4 anni, dal dipendente infedele che si occupava del rilascio delle licenze

E' di 98.846,54 euro il danno economico provocato da un 58enne, dirigente dello Sportello Unico Attività Produttive dell'Unione dei Comuni della Valconca, che si intascava i soldi versati dai cittadini nelle casse comunali. A scoperchiare la gestione fraudolenta dell'ufficio che rilasciava i permessi alle attività economiche sono stati i carabinieri che, al termine di una lunga inchiesta, hanno denunciato il 58enne residente a Morciano eseguendo, allo stesso tempo, un sequestro per equivalente dell'abitazione dell'uomo. A far partire l'indagine è stato, nel 2013, un cittadino della Valconca che aveva rilevato una serie di irregolarità nei premessi rilasciati dal dirigente che, dal 2009, ricopriva quell'incarico. In particolare, il 58enne aveva convalidato una autorizzazione a un'attività di autonoleggio presente sul suo territorio di residenza. Le verifiche circa la regolarità di tali procedure consentivano di accertare che numerose licenze di autonoleggio rilasciate dall’ente territoriale mancavano del requisito relativo alla disponibilità di una autorimessa sul territorio comunale, in quanto le società avevano indicato formalmente dei luoghi presso cui in realtà non vi era alcuna zona adibita in quanto le aree appartenevano a privati che non avevano mai venduto ovvero concesso in locazione la loro proprietà. 

Dopo la segnalazione, i carabinieri di Riccione hanno eseguito una serie di perquisizioni nei confronti del 58enne e, allo stesso tempo, sono stati interrogati quanti si erano rivolti a lui per ottenere le varie licenze. Presso l’ufficio dell’indagato è stata rinvenuta e sequestrata numerosa documentazione fra cui un blocchetto di ricevute senza intestazione dell’ente con matrici dove erano indicati nomi, dati e cifre, numerose marche da bollo e altrettanti titoli di credito bancari e postali. In particolare i bollettari da cui erano state tolte diverse ricevute confermavano che il dirigente aveva provveduto direttamente, presso l’ufficio, alla riscossione di contributi e diritti di segreteria, in violazione delle disposizioni normative in base alle quali tutte le somme che i cittadini dovevano corrispondere per servizi dell’ente dovevano essere versate mediante pagamento su conti correnti attraverso il servizio di tesoreria dell’ente. La circostanza poi che tali somme non risultassero presenti presso l’ufficio ne che vi fosse riscontro del loro versamento all’ente titolare, rafforzava il quadro probatorio relativo all’impossessamento delle somme da parte dell’indagato.

Ad una ricostruzione più completa della condotta tenuta dal dirigente si è arrivati anche tramite le testimonianze dei colleghi di lavoro dell’infedele dipendente pubblico e dei cittadini i cui nomi, benché riscontrati su pratiche amministrative, non risultavano aver corrisposto le somme dovute mediante le modalità rituali. Innanzitutto emergeva che l’ufficio presso cui l’indagato svolgeva funzioni di pubblico ufficiale era stato strutturato facendo riferimento al dirigente quale unico responsabile apicale delle direttive gestionali in merito all’organizzazione dei servizi amministrativi e contabili dello sportello unico per le attività produttive dell’Unione Valconca. Dalle dichiarazioni di circa 90 cittadini, sentiti dai carabinieri di Riccione in collaborazioni con i colleghi della stazione di Morciano di Romagna, che avevano richiesto autorizzazioni presso l’ufficio ove svolgeva pubbliche funzioni l’indagato, è emerso che il 58enne aveva loro richiesto il pagamento di somme per ottenere autorizzazioni amministrative che l’ente era competente a rilasciare e che lo stesso dirigente si era fatto direttamente pagare.

Il dirigente, poi licenziato dall'Unione dei Comuni della Valconca nel 2014, è stato accusato di peculato in quantonella sua qualità di dirigente responsabile dello Sportello Unico per le attività Produttive dell’Unione della Valconca di Morciano di Romagna, in innumerevoli circostanze, ha ricevuto somme di denaro contante e valori bollati in pagamento dei dovuti diritti di segreteria ed altri oneri accessori connessi al rilascio di autorizzazioni, concessioni ed altre pratiche amministrative di competenza dell’ufficio da lui diretto, distraendo le stesse per scopi personali. Il giudice per le indagini preliminari, Fiorella Casadei, ha emesso un decreto di sequestro per equivalente dei beni mobili, immobili, crediti, conti, depositi intestati all’indagato.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Funzionario dell'Unione Comuni della Valconca si intascava i soldi dell'amministrazione

RiminiToday è in caricamento