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Cronaca

Fanno saltare bancomat sulla Consolare: subito arrestati dalla Polizia

Gli equipaggi della Polizia di Stato, che erano già nelle immediate vicinanze, sono intervenuti sul posto per verificare quanto segnalato, verificando la presenza di una auto di grossa cilindrata con cinque persone a bordo che, alla vista degli agenti, ha tentato di guadagnare la fuga

Alle prime luci dell’alba gli agenti delle Volanti della Questura di Rimini in collaborazione con il personale dei Reparti prevenzione Crimine, aggregato per la stagione estiva, coordinati dal Dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, Vice Questore Aggiunto Cristian Magliarisi, hanno arrestato i componenti di una banda responsabile del fallito colpo commesso ai danni di una Banca sita sulla strada consolare per San Marino. I poliziotti erano impegnati in uno specifico servizio voluto e organizzato dal Questore di Rimini, Maurizio Improta, al fine di contrastare proprio il fenomeno dei furti ai bancomat mediante il sistema dell’esplosivo.

Tali servizi, che riguardano l’intero territorio della provincia, si intensificano proprio in corrispondenza di alcune giornate della settimana e di alcune zone del territorio – Rimini mare, Rimini monte, Santarcangelo e Riccione e Coriano – che assumono strategica rilevanza per i malfattori, anche in considerazione della facilità che i malfattori hanno di raggiungere agevolmente vie di fuga o di far perdere le proprie tracce.

BANCOMAT ESPLOSO: ARRESTATA BANDA, IL VIDEO

Erano circa le cinque del mattino, quando gli operatori hanno sentito provenire dalla Sala Operativa della Questura di Rimini una nota radio relativa a un’avvenuta esplosione sulla strada consolare per San Marino nei pressi di una bancomat. Gli equipaggi della Polizia di Stato, che erano già nelle immediate vicinanze, sono intervenuti sul posto per verificare quanto segnalato, verificando la presenza di una auto di grossa cilindrata con cinque persone a bordo che, alla vista degli agenti, ha tentato di guadagnare la via di fuga. Per impedire la fuga dei malviventi, gli operatori a bordo della Volante hanno tentato di bloccare quell’auto di grossa cilindrata con il proprio veicolo, quando questa, per guadagnare la fuga, si è scontrata volontariamente con la parte destra della vettura di servizio, facendola andare in “testa coda” e facendole finire la corsa contro un marciapiede.

Gli operatori della Volante, fortunatamente non feriti, con determinazione e coraggio, a quel punto sono scesi immediatamente dalla vettura di servizio precipitandosi verso quell’auto di grossa cilindrata che, continuando la sua corsa, ha tentato di collidere volontariamente un’altra auto del Reparto prevenzione crimine sopraggiunta in ausilio sul posto. Nell’istante in cui quell’auto dei fuggitivi si stava fermando, probabilmente anche per i danni subiti, due soggetti a bordo della stessa hanno aperto le portiere e si sono dati alla fuga a piedi. Le altre tre persone in macchina, hanno tentato anch’esse di uscire dal veicolo, ma non hanno fatto i conti con gli operatori intervenuti. Gli agenti, infatti, con estrema professionalità, dopo aver notato che il veicolo si stava muovendo in retromarcia colpendo la parte anteriore sinistra della vettura di servizio, hanno esploso in aria alcuni colpi, al fine di scongiurare un’eventuale reazione armata da parte dei malfattori.

A questo punto i tre soggetti, vistisi ormai preclusa ogni loro possibilità di guadagnarsi la fuga, hanno desistito da ogni altro tipo di gesto e sono stati fatti uscire uno alla volta dalla vettura. Insieme agli operatori della Squadra Mobile sono quindi iniziate anche le operazioni di perquisizioni che hanno consentito di rinvenire all’interno dell’auto e sequestrare numerosi cavi elettrici, batterie tipo “stilo” ed altre batterie utilizzate per gli utensili da lavoro, prese di corrente “femmina” nonché passamontagna, cappellini, vari capi di abbigliamento (usati solitamente in questi casi al fine di eludere il possibile riconoscimento), due targhe (una anteriore e una posteriore, situate nel bagagliaio), alcune forbici, ricetrasmittenti usate per mantenere i contatti tra i diversi complici della banda, nonché materiale esplodente fabbricato e confezionato appositamente per essere utilizzato per mettere a segno i colpi.

La perquisizione ha permesso anche di rinvenire e sequestrare una pistola priva di tappo rosso. I primi accertamenti hanno consentito anche di trovare, lungo diverse direttrici, altre auto - nella disponibilità degli arrestati - che presumibilmente dovevano servirsi come auto d’appoggio o come auto idonee a coprirsi la fuga dopo aver messo a segno i colpi. Dall’esame del materiale sequestrato e dei precedenti dei tre arrestati si può ragionevolmente affermare che si tratta di professionisti del “settore”, presumibilmente autori di altri colpi messi a segno con lo stesso modus operandi in diverse zone dell’Italia centro settentrionale.

I tre, condotti in Questura per gli accertamenti, sono stati tratti in arresto per tentato furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale, detenzione di sostanze esplodente: si tratta di un uomo di 46 anni, uno di 36 e l’altro di 32 anni, due di origini palermitane e l’altro nato a Bologna, tutti associati in carcere su disposizione del pm Celli che coordina le indagini. Già dalle prime ore di questa mattina la Squadra Mobile di Rimini, diretta da Massimo Sacco, è impegnata con i numerosi accertamenti diretti a rintracciare gli altri complici che hanno partecipato al colpo di domenica  mattina, complici che hanno ormai le ore contate, nonché per individuare gli eventuali altri “colpi” già realizzati dagli arrestati (e dai loro complici).

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