Rubano in un appartamento di via Adua, fermate tre rom
La compagnia Carabinieri di Riccione è costantemente impegnata, anche tramite predisposti servizi coordinati, alla lotta contro i reati predatori al fine di prevenire e reprimere il fastidioso fenomeno
La compagnia Carabinieri di Riccione è costantemente impegnata, anche tramite predisposti servizi coordinati, alla lotta contro i reati predatori al fine di prevenire e reprimere il fastidioso fenomeno. Nella giornata di giovedì 28 giugno, a seguito di un sopralluogo per furto in un appartamento in Via Adua, era stata vista una Lancia Y rosso rame con tre donne a bordo. Dopo numerose ricerche e grazie al pressante e vigile controllo delle pattuglie, l’autovettura è stata intercettata e fermata, nella mattinata di venerdì a Cattolica con all’interno 3 donne di origine rom.
L’autovettura, non essendo in regola con la documentazione, è stata sottoposta a fermo e portata in deposito mentre le donne, di cui due in stato di gravidanza e la terza minorenne, sono state accompagnate presso gli uffici del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Riccione per gli accertamenti del caso. Grazie al riconoscimento da parte di un testimone oculare di una di esse e al rinvenimento, perché indossate dalle stesse, di scarpe oggetto del furto denunciato il giorno precedente, venivano denunciate a piede libero N.A., Serba-Montenegro classe 75, pluripregiudicata e S. J, torinese classe 82.
I successivi controlli hanno permesso di accertare che la N.A. risultava ricercata in ambito nazionale perché colpita da ben quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, tutte per reati contro il patrimonio, emesse dai tribunali di Massa il 15.06.2009 dovendo scontare anni 1, mesi 10 e giorni 2 reclusione, di Roma il 29 febbraio 2012 dovendo scontare anni 4, mesi 6 e giorni 6 reclusione, dalla Procura Generale Repubblica Torino il 22 maggio 2012 dovendo scontare anni 4, mesi 9 e giorni 26 reclusione e dal Tribunale ordinario di Palermo il 10 dicembre 2012, per un totale di pena da verificare. Quindi è stata arrestata e tradotta presso la casa circondariale di Forlì.
La minorenne veniva invece affidata presso locale struttura dei servizi sociali in quanto i genitori, seppur più volte invitati, si sono rifiutati di presentarsi in caserma.
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