Gessica Notaro e mamma Gabriella: "Assurdo che una vittima sia messa sul banco degli imputati"
A Live non è la D'Urso ripercorrono l'aggressione e il difficile ritorno alla vita dopo la condanna di Eddy Tavares
Gessica Notaro e la mamma Gabriella a sono state ospiti di “Live - Non è La D'Urso” dopo la conferma da parte della cassazione della condanna dell'ex fidanzato Edson Tavares a 15 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione per averla sfregiata con l'acido per gelosia.
La mamma Gabriella ha ricordato la tragica notte dell'11 gennaio del 2017: il momento in cui ha visto la figlia con il volto completamente distrutto dal gesto di un uomo che non si aspettava potesse arrivare a tanto. La corsa in automobile fino in ospedale, le parole concitate tra una madre e una figlia, che non ha perso la forza neanche per un momento. “Gessica ha suonato il campanello – ha raccontato - e mi sono chiesta perchè non avesse usato le chiavi. Sembrava avesse una maschera di plastica bianca. Mi ha detto: “Mamma sto bruciando, mi vado a sciacquare”. L'ho presa e portata in ospedale e sono stata fuori un'ora e un quarto, poi l'hanno trasferita al Bufalini a Cesena perchè era grave”. Gessica ha sempre mostrato di essere forte: “Il giorno dopo - ricorda la mamma - c'era la fila di amici e conoscenti, lei era in una camera sterile e parlava col citofono, diceva: “Non sto mica morendo...”. E' forte, certo ha avuto i suoi momenti. In ospedale non sapevo come aiutarla, più che dormire con lei perchè aveva paura del buoi non potevo fare. E' stato difficile ma ce l'ha fatta, anche il viso è tornato quasi come prima, i medici si sono stupiti. Io sono rimasta bloccata, a livello emotivo ora sono rimasta scottata, ho il terrore, da quella sera non piango più”.
La condanna definitiva dell'ex fidanzato per Gessica Notaro è stato “Un segnale forte da parte della magistratura, dato che non ha tolto neanche un giorno. Sarà una sentenza d'esempio per altri casi come questo. Contenta e tranquilla che lui rimarrà dentro per molto tempo”. Per la modella e cantante è stato anche il momento di "togliersi un sassolino dalla scarpa. "Oltre al danno anche la beffa - ha spiegato alla D'Urso. - Trovo assurdo che una vittima debba sentirsi posta sul banco degli imputati. Nonostante avessi potuto covare della rabbia penso di essere sempre stata intelligente e una gran signora, perché avrei potuto esprimermi in maniera molto meno diplomatica. Aveva il diritto di difendersi, però ci sono modi e modi, anche per fare gli avvocati. Potrei parlare del processo in primo grado in cui sono arrivata a testimoniare, molto lucida, dopo ore. Mi spruzzavo dell'acqua termale perché mi bruciava la faccia, e in un momento di stanchezza, dopo quattro ore di testimonianza, uno dei suoi avvocati mi ha riso in faccia, tanto che lo ha ripreso anche il giudice. Non è finita bene, con tutto il rispetto per il suo mestiere mi sembra assurdo che mi debba sentire a disagio per il mio aspetto, come se fossi io la carnefice. Lui si è alzato facendo il gesto di togliersi la toga, ed è stato ripreso nuovamente dal giudice. Ci sono stati anche altri accanimenti personali, anche prima del verdetto in Cassazione, con frecciatine circa le mie apparizioni in tv. Il ricorso è stato fatto anche per la mediaticità del caso, il personaggio era mediatico, quindi con i modi e le sedi opportune ho e avevo il diritto di parlarne in tv, con rispetto e educazione. Non utilizzo un occhio da quattro anni, e non è una passeggiata, oltre tutto quello che ho dovuto fare, e in secondo grado cosa devo sentire? Che non stavo così male, e per avvalorare la tesi gli avvocati hanno presentato una foto di me al mare di spalle. Con quella hanno richiesto una nuova perizia medica. Puniamo per l'entità del danno o per le intenzioni? Poi ci chiediamo perché sia difficile metterci la faccia a volte, perché non se ne ha la forza. Con quella scusa hanno richiesto l'attenuante. In mancanza di prove non sapevano dove andare a parare, ma non andremo avanti con avvocati che si comportano in questo modo. Non bisogna mai rimanere in silenzio però, io parlerò sempre e comunque".