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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nella Giornata Mondiale degli Oceani recuperati dal fondale dei relitti e delle reti fantasma

Vasta operazione di bonifica dei fondali italiani organizzata per il terzo anno consecutivo dalla Guardia Costiera italiana e il progetto europeo Clean Sea Life in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani

Centinaia i subacquei volontari mobilitati per “Noi e il Mare”, una vasta operazione di bonifica dei fondali italiani organizzata per il terzo anno consecutivo dalla Guardia Costiera italiana e il progetto europeo Clean Sea Life in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, che ricorre l'8 giugno. Numerosi i centri d’immersione che si
immergeranno in undici regioni costiere per liberare dai rifiuti porticcioli, Aree Marine Protette, aree di interesse naturalistico e archeologico, mentre il personale del Comandi territoriali e dei cinque Nuclei Subacquei della Guardia Costiera forniranno la fondamentale cornice di sicurezza alle attività.

L’iniziativa si riconduce idealmente anche alle finalità dell’operazione reti fantasma, condotta senza soluzione di continuità dai nuclei sub della Guardia Costiera, che si sono immersi anche in occasione della Giornata degli oceani per rimuovere le reti da pesca abbandonate su fondali marini, che rappresentano un danno concreto per l’ambiente marino, a causa delle micro-particelle sintetiche che disperdono nonché un pericolo per la sicurezza di sub e bagnanti. Dal 2019, ad oggi, sono oltre 36 le tonnellate di reti fantasma recuperate dalla Guardia Costiera.

A Rimini, nell'occasione della "Giornata Mondiale degli Oceani", si è celebrata la manifestazione "Into the blue - sea life fest 2022" organizzata dalla Fondazione Cetacea Onlus, all'interno della quale si sono svolte alcune importanti attività a tutela del mare e dell’ambiente nel Porto di Rimini dal 2 all'11 giugno.

La Guardia Costiera, ha prestato la sua assistenza alle attività di recupero di una rete fantasma in mare ad opera dell'associazione sub "Dive Planet Padi" e di relitti abbandonati sui fondali del porto tra il Ponte della Resistenza e Ponte dei Mille, potenzialmente dannosi per l’ambiente e pericolosi per la navigazione. Il recupero dei relitti è stato possibile grazie alla collaborazione dell'associazione "Sub Rimini Gian Neri" e del gruppo sommozzatori della Guardia di Finanza. Gli scafi raccolti sono stati posizionati in banchina con la collaborazione del Cantiere Navale
“Carlini” e saranno prelevati da hera per lo smaltimento grazie alla collaborazione del Comune di Rimini.

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