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Cronaca

Anche a Rimini la giornata mondiale del neonato prematuro: all'anno circa 200 casi

L'associazione “La prima coccola”, in collaborazione col reparto Tin, si è fatta promotrice dell’illuminazione di viola di un simbolo della città: l’arco di Augusto

Il 17 Novembre, come ogni anno, si celebra la giornata mondiale del neonato prematuro, che riguarda un neonato ogni 10 nati. Il simbolo principale di questa giornata è l’illuminazione di viola dei principali monumenti nelle principali città del mondo. Quest’anno, nella Giornata del Prematuro a Rimini, ci sarà un motivo in più per festeggiare. Poche settimane fa è infatti nata l’Associazione “La Prima Coccola”, composta da genitori che hanno avuto bimbi ricoverati presso la “Terapia Intensiva Neonatale” (Tin) dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, perlopiù gravemente prematuri, che si sono conosciuti nel corso della loro esperienza presso il reparto, e che ora intendono mettere quella loro esperienza a profitto di altre famiglie che si trovino nelle medesime condizioni.

Sì, perché, come scrivono le sette coppie di genitori fondatori, “in ogni esperienza, sia positiva che negativa, c’è del buono che può essere valorizzato, tramandato e sfruttato per il bene delle altre famiglie che saranno seguite nella Tin”. Con “la forza e la tenacia di piccole creature che hanno scoperto la vita lottando, fin dal primo istante, assieme ai loro genitori”. “Quando ti confronti con altri genitori che hanno avuto la tua esperienza – raccontano le mamme fondatrici – capisci che le ansie e le paure sono le medesime. Di qui l’idea dell’associazione: aiutarci tra noi e aiutare anche coloro che vivranno la stessa esperienza. Abbiamo già aperto un profilo facebook per farci conoscere, stiamo facendo iniziative di autofinanziamento e abbiamo già ricevuto alcune donazioni”.

L’Arco illuminato. - Ed è proprio l’associazione “La prima coccola”, in collaborazione col reparto Tin, che si è fatta promotrice dell’illuminazione di viola di un simbolo della città: l’arco di Augusto. Da sabato a lunedì l’Arco d’Augusto, in compagnia di altri famosi monumenti a livello nazionale ed internazionale, sarà illuminato da un inconfondibile colore viola, ed i membri dell’associazione saranno presenti con loro banchetti per raccontare la loro esperienza.

La festa e l’open day: “Quando la cicogna si ferma in ospedale” - E per far capire ancora meglio che anche un’esperienza difficile, quando si risolve, diventa un motivo di gioia, i genitori, insieme al personale del reparto, guidato dalla dottoressa Gina Ancora che lo dirige, hanno organizzato una bellissima festa,  con merenda, che si svolgerà domenica prossima alle ore 16:30 nell’Aula G, situata al di fuori dell’ospedale, nel padiglione Ovidio, con ingresso da via Ovidio. La festa si chiama “Quando la cicogna si ferma in ospedale”, ed è l’occasione per ascoltare bellissime storie di speranza raccontate dai diretti protagonisti: i genitori dei piccoli passati dalla Tin.

Questa festa rientra nel programma del “Mese delle Famiglie” del Comune di Rimini. Per di più la strutturazione del pomeriggio è fatta apposta per far divertire i più piccini: ci saranno i “Dottor Clown” a fare (e regalare) sculture di palloncini, il gruppo di volontarie che svolgono un ruolo di maternage (coccole ed accudimento in assenza dei genitori) per i piccoli ricoverati  in Tin, oltre ovviamente a “La Prima Coccola”, per trascorrere ore in allegria, oltre che per conoscere cosa fa il reparto. Il tutto condito da una bella merenda.

La Tin: dati e particolarità. - L'Unità Operativa fornisce assistenza a circa 3.400 nati di cui circa 50 all’anno con un peso al di sotto del chilo e mezzo (circa 200 l'anno il numero complessivo di prematuri), che restano in ospedale per un periodo di 2-3 mesi. Non tutte le famiglie sono riminesi: talune scelgono la struttura dell'”Infermi” per la grande competenza. Il dato è pressochè costante negli ultimi anni. I neonati in Tin possono contare su un rapporto ottimale paziente/infermiere (1 infermiere ogni 2 neonati critici, secondo quanto riportato dagli standard regionali). E’ disponibile la strumentazione all’avanguardia per il trattamento di patologie rare tra cui l’ipertensione polmonare che richiede terapia con ossido di azoto o la encefalopatia ipossico-ischemica che richiede trattamento con ipotermia cerebrale.

E' disponibile una termoculla compatibile con l’apparecchiatura di risonanza magnetica e che è in grado quindi di eseguire la risonanza magnetica cerebrale anche a neonati in fase critica assistiti da un respiratore meccanico. La continuità dell’assistenza feto-neonatale è garantita dalla integrazione tra l’equipe ostetrica e quella neonatale: sono strutturati incontri a cadenza fissa tra il personale  per il passaggio delle informazioni dall’ostetrico al neonatologo e per il ritorno delle informazioni sul neonato al medico ostetrico. E’ inoltre a disposizione dell’utenza l’ambulatorio specialistico di dismorfologia, infettivologia, follow-up neurologico e l’ambulatorio per l’ecografia cerebrale, cardiaca, delle anche e renale.

L'Unità Operativa riminese è una delle poche ad avere un medico e un’infermiera certificati NIDCAP: una forma di assistenza al neonato ed ai suoi genitori che individualizza le cure in base all’ascolto e alla rilevazione di bisogni del paziente e della sua famiglia. E’ stato dimostrato in letteratura che questo approccio è in grado di incidere positivamente sullo sviluppo a distanza del neonato anche molto pretermine. Dal punto di vista della umanizzazione delle cure, la Tin di Rimini è uno dei pochi reparti aperto alle famiglie 24 ore su 24, avvalendosi della collaborazione di una psicologa che può seguirle dalla  degenza in Ostetricia a quella in Tin. L’equipè  ha fatto di questo modello assistenziale un proprio cavallo di battaglia ed ha organizzato quest’anno il secondo convegno nazionale sulla partecipazione attiva delle famiglie all’interno della Tin.

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