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Cronaca

Shoah, cinema e teatro per celebrare la Giornata della Memoria

Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano- dalmata, delle vicende del confine orientale

E’ il rapporto tra “umano” e “disumano” nell’esperienza estrema della deportazione nei campi di concentramento e della Shoah il filo conduttore dell’ Attività di Educazione alla Memoria 2015-2016. Il titolo scelto,  “Quel che resta di un uomo”, indica chiaramente come l’Amministrazione Comunale intenda proseguire la riflessione sul tema dell’umano, stimolando le giovani generazioni ad approfondire la storia del nostro recente passato – il nazismo e il fascismo, la deportazione nei lager, la Shoah e le persecuzioni –per interrogare il presente.

Un’attività che dura tutto l’anno, attraverso seminari di storia per gli studenti, incontri a tema, conferenze e spettacoli aperti a tutta la cittadinanza e che ha uno dei suoi momenti più intensi in concomitanza della Giornata della memoria, ricorrenza internazionale in ricordo delle vittime del nazismo e della Shoah che cade il 27 gennaio (data dell’apertura dei cancelli di Auschwitz). In quella giornata si celebrerà un momento di ricordo ufficiale, con la cerimonia in programma alle 10.30  al Parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945”, di via Madrid, alla presenza delle autorità civili e militari, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. Parteciperanno gli studenti delle classi  VA e VB della scuola primaria dell’Istituto comprensivo di Miramare in rappresentanza di tutti gli studenti di Rimini.

“Stiamo attraversando uno dei momenti forse più difficili della storia recente, con una guerra diffusa che ci tocca tutti da vicino – commenta il vicesindaco Gloria Lisi – Ricordare le vittime del nazismo e della Shoah significa anche riflettere su cosa ci ha insegnato la storia e sugli errori che invece si continuano a ripetere. Ogni giorno ci arrivano notizie di vite umane sacrificate pretestuosamente in nome della religione, di drammi di intere famiglie che fuggono dalla guerra e si ritrovano a dover fare i conti con muri di pregiudizi. La Giornata della memoria è un’occasione preziosa per riflettere su cosa è cambiato e cosa no negli ultimi settant’anni”.

L’Attività di Educazione alla Memoria di Rimini, curata da Laura Fontana, da 52 anni vede il Comune di Rimini impegnato nella difesa e la trasmissione della memoria storica alle giovani generazioni. Un impegno riconosciuto a livello nazionale e internazionale e che ogni anno coinvolge complessivamente oltre mille alunni e studenti delle scuole riminesi, in un percorso di conoscenza storica che utilizza anche il linguaggio della trasposizione artistica come quello del teatro, della musica, del cinema.

In particolare, duecento studenti dell’ultimo anno di tutti i Licei e Istituti tecnici e professionali di Rimini frequentano per un intero anno scolastico un seminario di formazione che affronta temi complessi, come ad esempio la visione dell’umanità secondo il nazismo, il concetto di “vite indegne” per i disabili nella cultura scientifica del Novecento, il confronto GULag e lager come luoghi del terrore e dell’annientamento dell’umano, l’esempio luminoso dei Giusti che salvarono gli ebrei perseguitati. Se la maggioranza delle iniziative sono rivolte ai giovani, il programma per la Giornata della Memoria offre molti spunti di approfondimento e riflessione anche per un pubblico adulto.

Teatro e memoria

Il “teatro civile” è una di quelle forme di arte che più di altre suggerisce riflessioni e sollecita domande. Dopo il successo riscosso lo scorso novembre da Simone Cristicchi, con il suo ultimo spettacolo dedicato al dramma degli Italiani esuli dall’Istria e dalla Dalmazia, il palcoscenico del Novelli ospita uno dei più apprezzati esponenti del teatro civile, Moni Ovadia, che domenica presenta “Senza confini / Ebrei e zingari”. Musica e parole per scardinare conformismi e proclamare la non negoziabilità della libertà. “Ebrei e Zingari – spiega Ovadia - è il nostro piccolo ma appassionato contributo alla battaglia contro ogni razzismo. Un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio. Ebrei e Zingari è la nostra assunzione di responsabilità”. Lo spettacolo sarà preceduto alle 17 da un incontro con Moni Ovadia dedicato a “La musica come forma di resistenza”, in programma nella sala del Ridotto del Novelli (ingresso gratuito e  fino ad esaurimento posti in sala). Altro appuntamento speciale è quello in programma al Teatro degli Atti martedì 2 febbraio alle 21, con lo spettacolo “Tante facce nella memoria”. Lo spettacolo diretto da Francesca Comencini affronta una delle pagine più drammatiche della nostra storia: l'eccidio delle Fosse Ardeatine, feroce rappresaglia attuata dai nazisti a Roma, dopo il tragico attentato di via Rasella del 23 marzo 1944.

Cinema e memoria

Fresco vincitore del Golden Globe e candidato al premio Oscar per miglior film straniero, “Il figlio di Saul” del regista ungherese László Nemes racconta delle vicende di Saul Ausländer, ebreo ungherese deportato ad Auschwitz-Birkenau. Selezionato nell’ottobre del 1944 come membro del Sonderkommando – così chiamavano le SS quei prigionieri ebrei che erano costretti a svuotare le camere a gas dei cadaveri delle vittime -, Saul assiste impotente allo sterminio della sua gente che ‘accompagna’ nell’ultimo viaggio.

Testimoni dell’orrore e coscienti di essere condannati a morte come tutti gli altri, alcuni membri del gruppo si preparano ad una disperata rivolta, quale ultimo atto di resistenza prima di essere a loro volta inclusi nelle liste per le camere a gas. Un giorno Saul crede di riconoscere suo figlio nel cadavere di un ragazzino. La sua missione diventa allora quella di dare una degna sepoltura a suo figlio, sottraendone almeno il corpo dalla barbarie dei forni crematori. La pellicola sarà proiettata mercoledì 27 gennaio alle 21 al Cinema Settebello (biglietto 5 euro), con una proiezione mattutina riservata alle scuole, seguita da proiezioni in Cineteca.

La programmazione della Cineteca prevede anche “Il labirinto del silenzio" (data ancora da definire) diretto da Giulio Ricciarelli. Il film è ambientato in Germania, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale: alcune istituzioni tedesche decidono di portare avanti una cospirazione per occultare i crimini di Auschwitz. Nel 1958, a Francoforte, il giovane Pubblico Ministero Johann Radmann s'imbatte in alcuni documenti che aiutano ad avviare il processo contro diversi militari delle SS. Per Radmann significa infilarsi in un labirinto dal quale pare impossibile trovare l'uscita: tutti sembrano essere stati coinvolti o colpevoli. 

Libri e memoria

La Biblioteca Gambalunga promuove nei mesi di gennaio e febbraio in occasione del Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo, una selezione di proposte di lettura sul tema dell’internamento nei campi nazisti, sulle foibe e sull’esodo. Oltre alle memorie e alle testimonianze dei sopravvissuti alla deportazione nei lager e nei ghetti, la scelta dei testi includerà anche riflessioni e romanzi sulla prigionia sotto il Terzo Reich prodotti dopo il 1945, nonché opere riferite all’internamento sotto altri regimi dittatoriali e autoritari del Novecento. Anche sulla tragedia delle foibe e dell’esodo della comunità italiana dall’Istria e Dalmazia, la biblioteca proporrà testi di natura diversa (saggi, memorie, narrativa) per dar conto della ricchezza e complessità della scrittura ispirata alla storia.

Il Giorno del Ricordo

Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano- dalmata, delle vicende del confine orientale. Alle 11 è in programma una cerimonia al Portocanale di Rimini, con la deposizione di una corona d'alloro al monumento "Una biblioteca di pietra" dedicato alle vittime del Confine Orientale. Sabato 13 febbraio invece doppio appuntamento con Alessandro Cattunar, presidente Associazione culturale "quarantasette / zero quattro". Si comincia alle 10 al Teatro degli Atti con l’incontro rivolto alle scuole secondarie di secondo grado dal titolo “Le vite degli altri. Il confine italo-jugoslavo tra racconti, immagini e rappresentazioni”.

Nel pomeriggio, alle 17, altro incontro con Cattunar, questa volta in Cineteca: prendendo spunto dal suo volume “Il confine delle memorie. Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia (1922-1955) (Milano, Mondadori Education, 2014)” e da videointerviste, lo storico di Gorizia proporrà un’analisi nel tentativo di restituire la complessità della vicenda del confine italo-jugoslavo attraverso un percorso che toccherà alcuni dei principali snodi della storia del Novecento: dall’ascesa del fascismo allo scoppio della guerra, dall’8 settembre alla “doppia liberazione” della Venezia Giulia.Per il programma completo delle iniziative ricomprese nell’Attività di Educazione alla Memoria, si rimanda al sito, memoria.comune.rimini.it

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