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Cronaca

Giro di vite del Viminale: tutte le forze in campo per far rispettare i blocchi natalizi

Circolare ai prefetti per la corretta interpretazione delle misure, previsti "controlli lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino", per prevenire "possibili violazioni alle restrizioni alla mobilità" e "situazioni di assembramento”

L’Italia si prepara alle festività natalizie e quest’anno, a causa della pandemia di coronavirus, il governo ha emanato delle norme stringenti per evitare il diffondersi dei contagi. L’ultimo decreto del 18 dicembre ha concesso alcune deroghe agli spostamenti, che saranno comunque molto limitati rispetto al solito. Il Viminale si è adeguato e ha emesso una circolare per i prefetti. Vanno predisposti "servizi efficaci" che garantiscano la "corretta osservanza" dei divieti previsti dal decreto di Natale”, ha scritto il capo di Gabinetto del Viminale Bruno Frattasi nella circolare inviata ai prefetti per la corretta interpretazione delle misure previste dal decreto. In particolare vanno effettuati "controlli lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino", per prevenire "possibili violazioni alle restrizioni alla mobilità" e "situazioni di assembramento o di mancato rispetto del distanziamento interpersonale". Durante tutto il periodo di Natale, dunque anche nei giorni rossi, i volontari e chi vuole andare a messa o in un luogo di culto potranno spostarsi senza limitazioni.

Sono sempre "consentiti, senza limiti di orario", si legge nella circolare firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi, gli spostamenti di chi svolge "attività assistenziali, nell'ambito di un'associazione di volontariato, anche in convenzione con enti locali, a favore di persone in condizioni di bisogno o di svantaggio". Quanto alle messe, il documento sottolinea che, "considerato l'arco temporale di vigenza delle misure in esame, corrispondente al periodo natalizio, l’accesso ai luoghi di culto e la partecipazione alle funzioni religiose restano comunque consentite". Unico limite previsto, quello imposto dal coprifuoco. Ecco un breve riassunto di cosa si può fare e cosa no nelle prossime settimane, a livello di spostamenti.

Dal 24 dicembre l'Italia sarà tutta in zona rossa e ci rimarrà dalla Vigilia di Natale fino al 27 dicembre, dal 30 dicembre al 3 gennaio e ancora il 5 e 6 gennaio, dieci giorni in tutto in cui ci sarà, di fatto, in un lockdown generalizzato. Nei giorni “rossi” saranno chiusi bar, ristoranti e negozi - ad eccezione di supermercati e generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabacchi e librerie -, si potrà uscire per fare una passeggiata vicino casa con la mascherina e fare attività sportiva da soli, sarà necessaria l'autocertificazione per gli unici spostamenti consentiti, vale a dire quelli per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità o per tornare alla propria residenza o domicilio.

Ai divieti di spostamento il governo ha però introdotto una deroga, quella che consente per tutto il periodo di Natale (24-6 gennaio) ad un massimo di due persone - più eventuali figli minori di 14 anni, disabili e persone non autosufficienti che vivono con loro - di muoversi una sola volta al giorno per andare a trovare parenti o amici. Su questo punto sono arrivati due chiarimenti da parte del governo, che ha aggiornato le Faq sul sito di Palazzo Chigi. Il primo riguarda la possibilità, nei 10 giorni 'rossi', di poter andare a trovare amici e parenti anche in un comune diverso da quello di residenza, purché sempre nella stessa regione e sempre nel limite massimo di due persone.

Il secondo riguarda invece i piccoli comuni sotto i 5mila abitanti: nei giorni indicati con l'arancione durante le feste di Natale (28-29-30 dicembre e 4 gennaio) sarà possibile per chi vi risiede andare anche in un'altra regione, sempre però entro i 30 km dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia. Il governo ha anche precisato la questione delle seconde case: fino al 6 gennaio "gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde case sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, all'interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni". Quanto ai coniugi o ai partner che vivono separati per motivi di lavoro sarà invece possibile incontrarsi, "se il luogo per il ricongiungimento è quello in cui c'è residenza, domicilio o abitazione". Sono consentiti anche gli spostamenti dei genitori separati, che possono andare a trovare i figli anche in un'altra regione o all'estero: rientra tra i motivi di necessità, così come lo è l'assistenza ai genitori non autosufficienti. Non è invece mai consentito andare a trovare i genitori che sono in buona salute e vivono in un'altra regione, così come non sono consentiti "spostamenti per turismo extra-regionali” tra il 21 dicembre e il 6 gennaio.


 

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