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Cronaca

"Gli amici delle fogne" il documentario realizzato da Basta Merda in Mare

Un reportage firmato da Manuela Fabbri con Simone Mariotti e Sergio Giordano che ha come protagonista le fogne di una città sul mare con più di 150.000 abitanti

Presentato mercoledì mattina nella Residenza Comunale il reportage-documentario firmato da Manuela Fabbri con Simone Mariotti e Sergio Giordano che ha come protagonista le fogne di Rimini. Si tratta della narrazione, per immagini e interviste, del percorso fatto dal 1990 a oggi dall’associazione Basta Merda In Mare. Del civismo, deciso e inarrestabile con cui ha operato per 20 anni e attraverso il quale ha raggiunto il suo obiettivo. Dalle prime denunce pubbliche con le conseguenti aspre e ottuse accuse, le peggiori per una città che vive di turismo, fatte agli amici delle fogne da operatori economici e politici di allora: “E’ colpa vostra se Rimini perde turisti!”. Protagoniste del documentario sono le fogne di una città sul mare con più di 150.000 abitanti, fortemente antropizzata (un milione di turisti durante la stagione estiva) e collettore dei reflui dell’entroterra, della provincia ma anche di un altro stato (RSM). Che per anni ha scaricato i suoi reflui depurati, ma non sufficientemente, direttamente in mare come accade in gran parte dell’Italia e delle sue città di costa e non di costa (attraverso i fiumi).

Intraprendendo la lunga campagna d’informazione, non ideologica ma oggettiva e puntuale, i volontari, attraverso documentazione e prelievi hanno orientato l’opinione dei cittadini – con la più opportuna e trasparente attività di lobbying – affinché promuovessero l’interesse nell’amministrazione pubblica (i politici e i decisori), gestori di multiutility e categorie economiche, tutti i possessori del potere decisionale, al sottoterra che non produce consenso (non si vede, richiede tempi lunghi, costa). Tutto ciò fino a che il Consiglio comunale aperto tematico del 2010, finalmente tutto dedicato alle fogne su iniziativa di BMIM, ha rappresentato un’altrettanto decisa inversione di tendenza, fatta propria dalla nuova amministrazione costituitasi l’anno successivo (giunta Gnassi 2011). Aveva davvero dell’incredibile, prima che l’associazione intervenisse ottenendo il divieto di balneazione temporaneo – ci sarà finché le varie fasi dei lavori non saranno concluse (2016-2020) - vedere i bambini giocare nei “ruscelli” (gli scarichi) dai quali,
dopo le piogge, escono liquami e anche i rifiuti che noi tutti cittadini gettiamo nei wc o nelle strade (civiltà: attenzione alla plastica etc!). 

Il documentario realizzato dall’associazione BMIM sarà veritiero, seppure non tecnicista e altamente divulgativo, rispetto ai risultati ottenuti e in via di realizzazione. L’esempio di Rimini, la prima città d’Italia con un impianto fognario e depurativo di questa portata (alla conclusione dei lavori già preventivati e in gran parte finanziati, superiore al 90% dei reflui) servirà quale educational per associazioni ambientaliste e amministrazioni di altri comuni e regioni che chiedono all’associazione materiale informativo sulle modalità intraprese.

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