Gli avvocati di Rimini contro i colleghi no-vax, si "spacca" il foro
Sono 60 i legali che hanno sottoscritto il documento dal quale emerge che le argomentazioni di chi rifiuta il vaccino e il Green pass "sono pretestuose e giuridicamente infondate"
Sono 60 gli avvocati riminesi che hanno firmato una lettera aperta per prendere posizione contro il movimento no-vax stigmatizzano, allo stesso tempo, la partecipazione di diversi colleghi alla manifestazione di opposizione alla campagna vaccinale anti-covid che si è svolta in città. "A questo evento - spiegano i firmatari di "Noi avvocati democratici per la difesa della salute pubblica" - hanno partecipato attivamente alcuni colleghi, con interventi che miravano a “legittimare” giuridicamente le assurde posizioni no-vax. Argomentazioni del tutto infondate che parlano di «truffa del Covid» e di «dittatura sanitaria» costituendo un insulto alla memoria degli oltre 130.000 morti italiani di Covid, alla memoria dei Colleghi dei vari Fori italiani che si sono ammalati gravemente oppure che sono deceduti per Covid. Il concetto individualistico di “libertà” propagandato dai no-vax, non ha nulla a che fare con i principi democratici della nostra Costituzione, mentre ha molto a che fare con la “cultura” del «me ne frego»".
Sul fronte legale, poi, i firmatari sottolineano che "la Costituzione Italiana tutela la salute, sia come diritto dell’individuo sia come interesse della collettività. L’art. 32 recepisce quindi, anche in materia sanitaria, i principi solidaristici affermati dall’art. 2. Pertanto possono essere disposti anche trattamenti sanitari obbligatori, in forza di una disposizione di Legge (cioè con norma di fonte primaria); del resto in Italia l’obbligo vaccinale è stato più volte disposto nel 1963, nel 1966, nel 1991 e nel 2017. Solo con l’obbligo vaccinale sono state debellate malattie, un tempo epidemiche, come la poliomielite ed il vaiolo". Per quanto riguarda il Green pass aggiungono che "non comporta un obbligo vaccinale generalizzato, ma costituisce un mero requisito o una idoneità per accedere a determinati servizi ed ambienti sociali (come la patente per poter guidare); pertanto è perfettamente legittimo sotto il profilo costituzionale. Allo stesso tempo non viola affatto alcuna normativa sulla tutela della Privacy, poiché sono stati recepiti i correttivi indicati dal Garante. Peraltro esiste un necessario principio di bilanciamento tra la giusta tutela della privacy individuale e l’altrettanto giusta tutela della salute collettiva".
Le argomentazioni no-vax, quindi, "sono pretestuose e giuridicamente infondate. Noi difensori dei diritti, ci schieriamo decisamente a difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini, nel rispetto del principio di solidarietà sociale stabilito dalla nostra Costituzione".