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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gnassi: "Chiediamo al Governo cabine di regia con esperti per far ripartire il turismo"

Il sindaco di Rimini interviene sulla fase 2 annunciata da Conte: "L'industria turistica soffre, servono certezze operative, insieme all’immissione di liquidità"

E' intervenuto nella mattinata di lunedì con un comunicato stampa Andrea Gnassi sindaco di Rimini, all'indomani della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte sulla pianificazione della fase 2 dopo l'epidemia di Coronavirus. “Chi amministra, a qualsiasi livello, conosce bene la difficoltà a governare processi enormi e che toccano la carne viva delle persone, effetti di una pandemia mai vista né conosciuta sinora - esordisce il primo cittadino riminese. - Condivido la scelta del Governo di continuare a mettere al centro la salute e la sicurezza della persona, in accordo e in ascolto con la comunità scientifica. Abbiamo fatto sacrifici giganteschi negli ultimi mesi al fine di limitare e circoscrivere la diffusione del virus e credo che la cautela debba guidare la gestione delle prossime settimane e dei prossimi mesi, in quella ‘convivenza con il Covid’ che per facilità chiamiamo Fase 2. Ma questo non significa non esprimere una critica sul metodo, che poi ha addentellati con la sostanza della questione. Gli ultimi provvedimenti annunciati dal Presidente Giuseppe Conte non rischiarano per nulla il futuro di troppi settori strategici per vita e lavoro.

"Bene ha fatto - prosegue Gnassi - il presidente Stefano Bonaccini a chiedere con determinazione certezze per le scuole e per i bambini già dalla riapertura dai centri estivi, davanti alle decisioni annunciate e non condivise da parte del Governo. E bene fa Rimini, la Romagna, a chiedere ora con altrettanta fermezza di definire l’orizzonte dell’industria turistica. Apprezziamo anche per il nostro territorio la riapertura di manifattura, tessile, cantieri grazie a protocolli di sicurezza definiti ma la stessa considerazione ce la aspettiamo anche per il turismo, per il commercio, per i pubblici esercizi che insieme rappresentano oltre il 20 per cento del PIL italiano, dando lavoro a centinaia di migliaia di persone, con  filiere e indotto ancora più consistenti. Non è solo o tanto un tema del quando si apre ma del come si apre. Il come determina il quando. Il turismo importa persone e relazioni e non produce merci fisiche, e dunque è il settore più colpito dal Coronavirus e quello più complesso da rimettere in moto. Il problema è quello dei protocolli: sicurezza, modalità, distanziamento negli alberghi e nei luoghi di aggregazione. Su questo, spiace dirlo, e non è una rivendicazione di parte, il tempo sta scadendo e forse è già scaduto. Già dalle prossime ore è necessario che si definisca un quadro preciso delle cose da fare, protocolli e modalità che diano agli operatori le linee guida su cui adoperarsi  nei prossimi giorni al fine di tornare ad alzare le serrande e garantire occupazione e dignità del lavoro".

"Rimini - conclude il sindaco - chiede al Governo di comporre immediatamente una cabina di regia organizzativa, in cui virologi, esperti di industria culturale, balneare, hotellerie siano in grado di definire subito e rendere pubblici i protocolli del come si possa riaprire in sicurezza. Ad esempio individuando tutele giuridiche per chi ospita. Come Emilia Romagna ci mettiamo a disposizione: qui sulla costa da secoli il turismo dialogo con le istituzioni sanitarie e dunque abbiamo il know how, le conoscenze per dare un contributo. Ma prima di tutto occorre darsi una svegliata, seria e non folkloristica: l’industria dell’ospitalità soffre più di ogni altra- le imprese, i lavoratori, gli stagionali- ma adesso quello che non possiamo più attendere sono le certezze operative, insieme all’immissione di liquidità. Non possiamo né più aspettare né più tollerare di portare avanti una discussione su quello che da una parte definiamo un dramma e dall’altra magari pensiamo di banalizzare con il plexiglas o con la distanza tra un ombrellone e l’altro”.

I nuovi servizi di spiaggia ed alberghi e la necessità di un sostegno immediato alle liquidità delle imprese sono state al centro delle interviste al sindaco Gnassi andate in onda su La7 questa mattina nella trasmissione Coffee Break e del servizio trasmesso ieri sera su Canale 5 in prima serata nel programma “Live non è la D’Urso”. Microfoni e riflettori sulla stagione balneare che verrà e sul futuro del turismo. Il sindaco Andrea Gnassi è intervenuto questa mattina a Radio1 Rai nel programma "Radio 1 giorno per giorno", dedicata al tema della ‘fase 2’ del turismo, con le prospettive per la prossima estate ma con lo sguardo soprattutto al futuro dell’intero comparto, che – ha ricordato il sindaco – coinvolge circa 4 mlioni di lavoratori. “Il turismo balneare rappresenta ancora il 70% del Pil del turismo e la riviera romagnola contribuisce al Pil del Paese e alla coesione sociale – ha spiegato – Il tema quindi non è  a che distanza metteremo gli ombrelloni, se a uno o due metri. A Rimini, in Romagna, come del resto in gran parte delle zone costiere italiane, abbiamo una grande capacità di organizzazione, ce la faremo. Il tema vero è che oltre alle distanze degli ombrelloni serve un pensiero, serve una politica industriale. Cambia la domanda, cambia il modo di viaggiare, serve quindi un piano straordinario a breve, medio e lungo termine; nell’immediato serve credito alle imprese e liquidità, sostegno ai Comuni per le mancate entrate da imposta di soggiorno. Stiamo studiando protocolli che garantiscano la tutela giuridica per gli operatori turistici, perché col virus dovremo convivere: l’ospite sottoscrive un’autodichiarazione sul suo stato di salute, accetta il protocollo di sicurezza di bagnini e albergatori. Chi contrae il virus sarà allontanato dalla struttura e preso in carico dall’Asl”. Nuovi protocolli e anche nuovi servizi: “Dobbiamo lavorare sull’aumento della qualità dei servizi".

"A Rimini - conclude il sindaco - stiamo lavorando sulle due dimensioni; spazio e tempo. Si allungheranno ad esempio i tempi della fruizione della spiaggia, con pasti e aperitivi sotto l’ombrellone, e come Comune abbiamo messo in campo il progetto Open Space per dare nuovi spazi alle attività. Occorre però una regia nazionale, i comuni potranno dare il loro contributo. Se ad esempio le spiagge cambieranno, servono certezze sulle concessioni balneari”. Il sindaco ha inoltre confermato come si sta partendo coi lavori di manutenzione in spiaggia, “se ci saranno protocolli a livello nazionale che chiariscano le disposizioni, potremmo essere pronti a partire già tra fine maggio e inizio giugno”.  

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