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Cronaca

Gnassi: "Pandemia in forte espansione, è il momento della responsabilità"

Il sindaco: "Non essere per ora zona rossa non è il 'libera tutti', dobbiamo fare di tutto perchè i numeri restino tali da poter permettere alle nostre comunità di evitare ulteriori restrizioni"

"La disperazione, la preoccupazione diffusa, persino la rabbia per le misure prese, possono essere comprese. Ma non portano nè alla sconfitta del virus nè al risollevarsi delle attività economiche colpite". Così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi commenta le nuove misure in arrivo contro il contagio da coronavirus, sottolineando come sia "il momento in cui ognuno di noi deve fare il massimo per tentare di far sì che l'Emilia-Romagna, la Romagna, la nostra provincia non diventino, secondo i parametri del Cts e del governo, nei prossimi giorni, nelle prossime settimane zona rossa". La classificazione attuale del territorio, avverte il primo cittadino, "significa semplicemente che per ora siamo in condizioni più gestibili rispetto ad altri". Merito dei "molti tamponi" e dell'attività di rintracciamento. Tuttavia "da domani l'onda d'urto può essere un'altra e più forte".

Dunque "non essere per ora zona rossa non è il 'libera tutti', ma è un'opportunità" per "far sì che quei numeri e quegli indici dell'Istituto superiore della sanità a cui siamo aggrappati restino tali da poter permettere alle nostre comunità di evitare ulteriori restrizioni". Occorre dunque, come suggerito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, evitare "protagonismi, partigianerie, egoismi, ognuno deve fare come non mai la propria parte". Però, prosegue il sindaco, "se è il momento della responsabilità di ognuno di noi, è anche e soprattutto il momento della responsabilità per le massime istituzioni del Paese". Dal governo serve "la certezza, che si intraprenda una linea e non si cambi repentinamente direzione. C'è un quadro nazionale e criteri per interventi zona per zona. Si tenga la barra su questo indirizzo". L'ultimo Dpcm, dunque, rappresenta "un passo avanti", definisce "un sistema che ha degli automatismi attraverso i quali l'intensità delle restrizioni e' parametrata al livello di contagiosità del virus e alla capacità del sistema sanitario del territorio di rispondere". Sono necessarie le stesse "precisione e determinatezza" per i provvedimenti a sostegno delle categorie maggiormente colpite: "Ai sacrifici chiesti ai cittadini devono corrispondere ristori", conclude Gnassi.

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