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Cronaca

Green Pass obbligatorio per tutti i luoghi a rischio assembramento: le linee del Governo

Si pensa di renderlo obbligatorio per eventi, stadi, palestre, discoteche, forse anche per ristoranti al chiuso: le ipotesi sul piano dell'esecutivo per mantenere le attività aperte e continuare la vita sociale

È sull'utilizzo del Green Pass che sta ragionando il governo in queste ultime ore. In Francia a partire da agosto il pass sanitario sarà utilizzato anche nei caffè, nei ristoranti, nei centri commerciali, negli ospedali, nelle case di riposo e su aerei, treni e auto per lunghi tragitti. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron, sottolineando che "solo i vaccinati e coloro che hanno un test negativo potranno accedere a questi luoghi, sia come clienti, che come utenti o dipendenti". Anche l'Italia sta pensando di renderlo obbligatorio in tutti i luoghi a rischio assembramento. E quindi certificazione verde per entrare negli stadi e nelle palestre, per partecipare agli eventi e ai convegni, per salire su treni e aerei, assistere agli spettacoli, ballare nelle discoteche. È questa la linea che prevale nel governo, senza escludere che anche per i ristoranti al chiuso possa rendersi necessario il certificato che dimostra di essere stati vaccinati o di essere negativi al Covid-19. La discussione è in corso e rischia di diventare urgente già venerdì, dopo l’esame dei dati del monitoraggio settimanale. La variante Delta sta facendo risalire la curva epidemiologica in maniera preoccupante, sono soprattutto i giovani a contagiarsi. Ecco perché il rilascio del green pass potrebbe essere previsto solo per chi dimostra di aver completato il ciclo vaccinale.

Confortano i dati relativi ai reparti ospedalieri, così come quelli delle terapie intensive che sono ancora semivuote. Ma il timore è che durante l’estate ci sia un’impennata nel numero dei nuovi positivi giornalieri e dunque si cercano rimedi che, garantendo il mantenimento delle attività aperte e la possibilità di continuare la vita sociale, consentano di fermare la corsa del virus. I parametri per la classificazione delle aree di rischio saranno rivisti tenendo in maggior conto il numero dei ricoveri, ma pur seguendo indicatori diversi non è affatto scontato riuscire a evitare che nel giro di due o tre settimane alcune regioni tornino in fascia gialla o addirittura oltre. Con gli accessi regolati grazie al green pass a quel punto sarebbe però superfluo dover imporre altre restrizioni. L'Italia punterebbe quindi a una via nostrana all'uso ampio del green pass, non così estesa come in Francia. Una via tutta da definire. Sono forti le pressioni sulla ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, che ascolta le richieste e le pressioni dei presidenti di Regione. "Su questo non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l'utilizzo del Green pass ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni", ha spiegato.

"Sì al green pass, strumento necessario per frenare la crescita dei nuovi contagi. Ma occorre utilizzarlo subito, prima che sia troppo tardi": lo afferma Roberto Battiston, professore di fisica sperimentale a Trento, in un'intervista al Corriere della Sera. "Ci troviamo ancora in una situazione gestibile, quindi non bisogna tergiversare. Per tutto luglio ci manterremo sotto i 10 mila casi al giorno. Se non cambia qualcosa ad agosto saranno il doppio", anche se "l'attività di vaccinazione attenuerà l'ondata e la stagione estiva gioca la sua parte sfavorendo la diffusione del virus all'aperto".

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