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Cronaca

"Ho dovuto pagare il farmacista per la stampa del Green pass"

La protesta di una lettrice, Mignani (Presidente Ordine Farmacisti): "Capisco la signora ma capisco anche le problematiche del collega"

A denunciare la vicenda è un'anziana lettrice di RiminiToday che, martedì mattina, si è recata in una farmacia riminese per chiedere la stampa del Green pass in vista del prossimo 6 agosto quando sarà obbligatorio per svolgere molteplici attività, tra le quali partecipare a spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, visitare mostre e musei, frequentare bar e ristoranti al chiuso. "Ho poca dimestichezza con smartphone e internet - spiega la signora - per cui mi è stato impossibile scaricarlo dalla rete. Quando ho telefonato all'Ausl per chiedere informazioni su come avere il documento, mi hanno spiegato che potevo andare in qualsiasi farmacia per ottenere la stampata e così ho fatto. Nessuno mi ha parlato di costi per avere il certificato e, quando il farmacista mi ha chiesto 1 euro, sono caduta dalle nuvole. Non è per la cifra, sia ben chiaro, ma la maniera dal momento che da nessuna parte è riportato che si debba pagare per il Green pass che è comunque gratuito". Alle farmacie, infatti, ci si può rivolgere quando, per mancanza di dimestichezza o per problemi tecnici, non si riesce ad accedere all'app IO o ai siti preposti a fornire il green pass. 

"Mi dispiace per quanto accaduto alla signora - ha spiegato il dottor Giulio Mignani, presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Rimini - ma capisco anche la situazione in cui si è venuto a trovare il collega. Per quanto riguarda la stampa del Green pass nelle farmacie, le indicazioni dicono che non c'è nessun obbligo di gratuità per il servizio ma noi come ordine abbiamo dato il suggerimento di non farlo pagare perchè è un servizio che ci sentiamo di dare proprio a chi, anziani e con poca dimestichezza delle tecnologie, non hanno altri modi di ottenere il certificato. Questo va bene quando ci sono una decina di persone al giorno che si presentano per richiederlo ma, come sta succedendo in questi giorni, quando sono oltre un centinaio che arrivano chiedendolo la situazione fa andare in tilt la farmacia. Possiamo capire gli anziani ma non intere famiglie che arrivano, ognuna con una problematica diversa, che insistono sulla stampata per poter andare in vacanza. Rendiamoci conto che, in questi casi, si tratta di persone che arrivano sprovviste della tessera sanitaria, si sono dimenticati la password del Fascicolo sanitario elettronico o dell'app IO. Tutte perdite di tempo che bloccano il normale lavoro della farmacia. Io stesso ho dovuto aprire una quinta postazione proprio per far fronte a tutte queste richieste burocratiche. Come farmacisti ci siamo trovati in prima linea senza avere nessun tipo di indicazioni dall'ente pubblico, che avrebbe dovuto prevedere la situazione, il quale ha scaricato tutti gli oneri su di noi. Sarebbe stato più giusto che, nell'attuare il Green pass, il Governo avesse dato un rimborso anche simbolico alle farmacie in maniera tale da non dover pesare sugli utenti".

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