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Cronaca

Green Pass, l'Europa dice sì ai certificati di San Marino: "Va risolta la questione Sputnik"

Il senatore Barboni: "Intervenga con urgenza il ministro Speranza e attivi subito le procedure per il riconoscimento del vaccino russo in Italia"

Anche San Marino e il Vaticano entrano nel sistema comune concepito per garantire il diritto alla libera circolazione. La Commissione europea ha riconosciuto l'equivalenza dei certificati anti- Covid-19, rilasciati dalla Repubblica di San Marino e dalla Città del Vaticano, ai certificati rilasciati a norma del regolamento UE, approvato dal Parlamento e dal Consiglio europeo. Il senatore di Forza Italia Antonio Barboni evidenzia come questo non basti ancora: "Ringraziamo la Commissione europea per aver accolto la richiesta della Repubblica di San Marino, sul riconoscimento del certificato anti-Covid-19, tocca ora al nostro governo fare un ulteriore passo in avanti per consentire la validità del vaccino Sputnik.

Prosegue Barboni: "Entrambi i Paesi saranno connessi al sistema europeo di riconoscimento dei certificati e saranno accettati, sempre nell’ambito europeo, alle stesse condizioni dei green pass comunitari. Allo stesso tempo Vaticano e San Marino hanno confermato che accetteranno i certificati europei per chi viaggia nel loro territorio. Occorre comunque tenere presente che ogni Paese decide le regole di utilizzo del green pass nell’ambito del proprio territorio, riconoscendo o meno determinate vaccinazioni anti-Covid, quindi per le vaccinazioni effettuate con il siero Sputnik, ogni Paese europeo può decidere se riconoscerlo o meno. Un importante passo in avanti – sottolinea il senatore – quello compiuto dalla Presidente Ursula Von Der Leyen, per evitare discriminazioni e garantire la libera circolazione, ma non è sufficiente per tutti i cittadini sammarinesi e non solo, che hanno utilizzato il siero Sputnik per la vaccinazione".

"Intervenga con urgenza il ministro Speranza- continua il senatore - e attivi subito le procedure per il riconoscimento del vaccino russo in Italia, così come previsto dallo stesso regolamento europeo. Evitare confusione e fornire i dovuti chiarimenti – conclude Barboni – è doveroso verso tutti i cittadini che tra qualche giorno avranno bisogno del green pass per poter ricominciare a vivere una vita normale".

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