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Cronaca

E' scontro sulla fiera delle armi, IEG: "Le associazioni contrarie all'evento fanno facili populismi"

La manifestazione vicentina, a cui potrebbero partecipare anche i minorenni, ha scatenato l'ira dei contrati a pistole e fucili

Dopo le voci contrarie di tante associazioni riminesi che hanno puntato il dito contro l'Hit Show di Vicenza, la manifestazione fieristica dedicata all'uso sportivo delle armi da fuoco, è Italia Exhibition Group a prendere la parola tacciando di "populismo" i comunicati stampa dei denigratori. Se, quello che più spaventa i contrari, è che anche minorenni possano entrare alla fiera la "pezza", un cartello che indica chiaramente come questi non possano maneggiare le armi, è stata peggio del buco. A gettare benzina sul fuoco è stato, come riporta VicenzaToday, il più celebre politico-cacciatore vicentino su quel fuoco ha invece gettato benzina. "Inaccettabile la schedatura e la marchiatura dei minorenni anche se accompagnati", ha tuonato il consigliere regionale Sergio Berlato, spiegando: "Le scelte di Italian Exhibition Group sono a nostro avviso discriminatorie, molto probabilmente su pressione dei soliti anti-armi, anti-caccia e di tutti quelle aggregazioni politiche e sociali che vorrebbero abolire qualsiasi attività che non condividono o che, ancor peggio, non comprendono. Ricordiamo che si tratta di una fiera di settore che ha rilevanza internazionale e che le armi sono esposte secondo rigidi criteri di sicurezza.  E’ semplicemente vergogno e oltraggioso pretendere che un genitore debba sottoscrivere una “dichiarazione liberatoria di responsabilità”, come se stesse portando suo figlio in un posto pericoloso, mentre in realtà sta entrando in una fiera dedicata a delle attività perfettamente lecite come la caccia e il tiro sportivo, per esercitare le quali occorre essere persone dalla fedina penale perfettamente pulita e dalla condotta impeccabile".

A prendere la parola sono stati anche il Presidente e l’Amministratore Delegato di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni e Ugo Ravanelli, che in una lettera hanno risposto direttamente a Associazione Comunità Papa Giovanni
XXIII, ARCI Comitato Provinciale Rimini, ARCI Servizio Civile Rimini, Associazione di Volontariato Madonna della Carità, Associazione Nuova Agorà Riccione, Associazione Pacha Mama, Associazione Vite in Transito Rimini, Avvocato di Strada sportello di Rimini, CARITAS Diocesana Rimini, CGIL Rimini, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Rimini, LIBERA Rimini, Libertà e Giustizia Rimini, Movimento dei Focolari Rimini, Operazione Colomba APG XXIII. "Nonostante i comunicati emessi anche nei giorni scorsi a favore degli stakeholders della manifestazione e ripresi anche dalla stampa locale - spiegano Cagnoni e Ravanelli - continuiate a chiamare “fiera delle armi” Hit Show Outdoor Passion che è invece una manifestazione internazionale dedicata agli appassionati di caccia, di tiro sportivo (specialità in cui il nostro Paese eccelle, come testimonia tra le altre, anche la presenza costante nei padiglioni dei campioni olimpionici della Fitav) e outdoor con ampie aree dedicate a proposte di abbigliamento e del turismo venatorio".

"Hit Show si svolge a Vicenza da ben 13 edizioni e nel corso del tempo è arrivata a livelli che l’hanno resa il leader nazionale, seguita con attenzione da operatori internazionali favorendo quindi la miglior conoscenza del made in Italy anche in questi settori merceologici. Oggi Hit Show fa parte di Italian Exhibition Group come tutte le fiere che erano nel portafoglio di Fiera di Vicenza quando è stata incorporata in Rimini Fiera. Stiamo insomma facendo il nostro mestiere e lo facciamo in un settore industriale di riferimento che vede l’Italia in una posizione senz’altro importante in ambito economico internazionale. I circa 40 mila visitatori Hit Show, numero significativo anche se confrontato con altre manifestazioni simili a livello europeo, sono uno spaccato ampiamente rappresentativo e un qualificato punto di riferimento per tutto il comparto con la presenza di buyer internazionali, forze dell’ordine, olimpionici e, più in generale sportivi ed appassionati: se lo si vuole volutamente trascurare e ridurre a elementi di polemica si tradisce la verità dei fatti. Hit Show, per sua natura e su specifica richiesta degli espositori, è una manifestazione B2C e in questo suo essere aperta al grande pubblico ha il limite che è imposto dalla Legge che non impedisce ai minori di accedervi. E certo non si può chiedere a un organizzatore fieristico di sostituirsi a quanto disposto dal legislatore nazionale soprattutto a fronte di pareri assolutamente discordi e per nulla convergenti".

"Italian Exhibition Group ha però ideato, ed applica, un Regolamento, condiviso con gli Espositori e le Associazioni, molto preciso, capillarmente esposto e ben visibile, dove si specifica che ai minori è fatto divieto di maneggiare armi (ad eccezione di quelli, in ogni caso oltre i 14 anni, in possesso del patentino sportivo per il tiro a volo che possono, sempre per Legge, farlo) volto a responsabilizzare gli adulti che li accompagnano e naturalmente gli espositori. A sostegno di questo, IEG ha attuato una serie di misure, come la documentazione che viene fatta firmare ai genitori o tutori di minori sulla condivisone ed accettazione del regolamento; corsie d’accesso apposite e maglietta colorata che viene consegnata all’ingresso ai minori e li rende ben riconoscibili anche agli espositori; la richiesta agli atleti di arrivare in fiera con la divisa e via elencando. Inoltre, chiariamo nuovamente che le armi esposte non solo non sono cariche, ma sono completamente disattivate. Sono infatti prive di percussore o di otturatore. In pratica sono solo dei
pezzi di ferro/legno/polimero: questo stato, viene verificato dai funzionari della Questura nella giornata a precedere la manifestazione, stand per stand. Ecco perché definire la manifestazione un luogo dove “liberamente e senza alcun tipo di monitoraggio e controllo un bambino può prendere in mano un arma carica” è una totale trasfigurazione della realtà, speriamo frutto solo di disattenzione perché in caso contrario sarebbe disonesta e sleale. Questa nostra risposta, anche a nome di tutti i collaboratori che , con impegno e dedizione hanno consentito a Hit Show, come per le altre manifestazioni presenti nel portafoglio IEG, di crescere, diversificarsi e farsi riconoscere anche a livello internazionale, ha il solo scopo di evitare che passi sotto silenzio questa palese manipolazione della verità dei fatti, artatamente stravolta nella vostra lettera. Inoltre, anche per evitare di rincorrere anche da parte nostra nei facili populismi che caratterizzano il Vostro documento, evitiamo di commentare, in quanto inutile, l’insieme di frasi ingiuriose che avete ritenuto di utilizzare. A noi rimane la consapevolezza di operare nel pieno rispetto delle regole e dei singoli valori etici e comportamentali che nessuno, tantomeno noi, può permettersi di giudicare sostituendosi alle coscienze dei singoli".

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