L'hub vaccinale sarà un presidio fisso. Gianfreda: "Resterà in dote all'Ausl anche dopo il Covid"
L'assessore: "Un centro non più temporaneo ma permanente dove far convergere i diversi percorsi vaccinali a cui la popolazione deve sottoporsi"
L'Hub vaccinale di Rimini, sulla strada che porta a San Marino, nei pressi del Toys, resterà in funzione anche quando cesserà l'emergenza Coronavirus. Sarà a disposizione come supporto per le attività sanitarie, campagne vaccinali, ma non solo. Una struttura in più rispetto al progetto Case della Salute. Si tratta di un luogo "che ha dimostrato di essere ben organizzato e ben funzionante, e che abbiamo deciso di mantenere anche una volta finito il capitolo emergenziale, perché la comunità riminese possa contare su una struttura già avviata e strutturata, pensata all’interno di una visione più lungimirante e di prospettiva, non soltanto legata alla risoluzione del problema presente", dice l'assessore alle Politiche sociali Kristian Gianfreda.
In questi giorni sono state decise alcune chiusure degli hub vaccinali presenti nel capoluogo regionale, in considerazione del calo delle prenotazioni e della bassa affluenza. Una scelta determinata anche dall’andamento dell’epidemia, che induce ad aprire una riflessione sulla configurazione futura e sul ruolo degli hub vaccinali sui territori. "Proprio in linea con questo approccio - sottolinea Gianfreda -, l’hub vaccinale di Rimini, grazie alle sue caratteristiche strutturali, nonché a un’ubicazione comodamente raggiungibile dalle diverse zone della città, diventerà, come abbiamo già condiviso con l’Ausl, un punto di riferimento per la comunità, un centro non più temporaneo ma permanente dove far convergere i diversi percorsi vaccinali a cui la popolazione deve sottoporsi, a prescindere dal vaccino legato al contrasto del Covid".
E conclude: "Il tutto fa parte di nuova idea di sanità del futuro, che va dalla prevenzione alla cura, attraverso un sistema di servizi trasversali e di strutture diffuse capillarmente sul territorio, in grado di erogare prestazioni di tipo diagnostico, infermieristico e preventivo in tempi rapidi grazie a un rafforzamento e una maggiore presenza dei presidi. Gli strumenti emergenziali devono essere sostituiti gradualmente con quelli strutturali, organizzati, in modo da porre le basi per una sanità resiliente ai cambiamenti e alle sfide future, sia quando si ripresenteranno situazioni straordinarie che in periodi di normalità".