I cimeli di Pantani all'asta, Morolli sostiene mamma Tonina: "Il ricavato ai lavoratori di Mercatone Uno"
"I soldi dell'asta alle famiglie dei lavoratori, quelli che più di tutti hanno pagato sulla loro pelle il crac dell'ex colosso dei mobilifici italiani"
E' di alcuni giorni fa la notizia che i cimeli di Marco Pantani saranno battuti all'incanto. Un asta che vede pezzi si storia dello sport, sogni e il sudore di un grande campione. A intervenire in questa vicenda che si collega al Mercatone Uno è Mattia Morolli, assessore del Comune di Rimini con delega al Lavoro e Formazione. Morolli si rivolge direttamente al direttore della Mercatone Uno scrivendo che questi cimeli "non basteranno certo da soli a compensare il crac dell'azienda, ma il loro valore simbolico è grande. Cimeli, appartenuti alla squadra della Mercatone Uno, con cui il Pirata vinse tutto negli anni Novanta. Tra questi anche la sua maglia gialla, la maglia rosa, la bici con cui corse, e vinse, il Tour, e quella che portò ai giochi olimpici di Sidney".
L'assessore, evidenzia come a colpirlo sia stata soprattutto la reazione della signora Tonina, la mamma di Marco Pantani. "Inizialmente rimane spiazzata 'd’istinto, a quell’asta, non comprerei nullai, dice a caldo, anche perché una parte dei cimeli erano si, esposti al museo della Mercatone Uno, ma solo perchè Marco li 'aveva regalati a Luciano Pezzi'. Un regalo da cuore romagnolo, senza atti notarili, per ringraziare l’ex gregario di Coppi e suo direttore sportivo nella Mercatone Uno. Sono prima di tutto della famiglia di Pezzi, non della Mercatone Uno. Tonina ci rimane male, scuote la testa, ma poi pensa all’incertezza che ancora pesa sulle famiglie dei lavoratori della Mercatone Uno e allora si dimostra una volta di più persona di grandi valore e spessore umano, perché lancia la sua proposta: 'come avrebbe fatto Marco', dice 'le offerte all’asta, per loro, si che avrebbero senso' ".
Morolli si mette così simbolicamente al fianco di questa mamma e chiosa: "Ecco, commosso ed emozionato, mi unisco anche io all’appello di mamma Tonina; che i soldi dell’asta dei cimeli di Marco vadano alle famiglie dei lavoratori e dei lavoratori dell’indotto, molti dei quali della nostra provincia, quelli che più di tutti hanno pagato sulla loro pelle il crac dell’ex colosso dei mobilifici italiani. Mi è capitato in passato di incontrare alcuni di loro per portare la solidarietà e l’impegno dell’Amministrazione comunale per chiedere la massima salvaguardia dei loro diritti. Grazie allora a mamma Tonina per le sue parole, per il suo gesto e per aver riportato, con semplicità e grande cuore, un po’ di luce sull’incertezza nella quale ancora vivono queste famiglie di lavoratori".