I Cinema stanno morendo: "A Natale -75% di biglietti venduti e zero aiuti. Aperti solo per passione"
Il Fulgor, il Supercinema e il multisala Abbondanza fanno squadra: "Parte da Rimini, terra di cinema, il grido di dolore. Senza aiuti sarà la fine di un'epoca"
Dalla terra del cinema, dalla Rimini del maestro Federico Fellini, si alza il grido di dolore. I cinema stanno morendo. C’è un dato, nel viaggio tra le sale in crisi, che apre un lungo e profondo dibattito: nel periodo del Natale 2021, rispetto al 2019, si registra un -75% di biglietti staccati al botteghino. L’apice di una crisi che da mesi attanaglia le sale cinematografiche e se il trend non cambia, spiegano gli operatori, si va a fondo: “Se si ragiona solo da un punto di vista imprenditoriale avremmo già dovuto chiudere, si va avanti per passione, per un patto di fedeltà con i clienti storici e per una questione di impatto sociale”.
Tre sale che hanno fatto la storia non solo del cinema romagnolo, ma dell’Italia, ora si alleano. E da Rimini chiedono agli operatori del settore di fare squadra e di avviare un dialogo con le istituzioni. E’ raro vedere il mondo del cinema fare sistema, ma il Fulgor di Rimini, il Supercinema di Santarcangelo di Romagna e il multisala Abbondanza di Gambettola firmano un documento congiunto e si mobilitano. “Occorre una legge salva cinema, una finestra adeguata fra uscite in sala e sulle piattaforme, ammortizzatori sociali per salvare il settore”.
“Non sarà il virus ad ucciderci, abbiamo superato due guerre mondiali, ma economicamente i conti non tornano più da tempo”, spiega Alessandra Biondi. La sua famiglia da quattro generazioni, e da un Secolo esatto, vivono e sono gli artefici delle sorti del multisala Abbondanza. Era il 1922 quando iniziarono le prime proiezioni. Ci sarebbe da preparare la festa per i 100 anni: “A giugno o settembre, ma non riusciamo a pensarci – prosegue la titolare -, i nostri nonni e genitori hanno vissuto crisi cicliche dei cinema, ma mai come questa”.
E’ Roberto Naccari, direttore del Supercinema di Santarcangelo, a fare da portavoce: “La situazione è drammatica, siamo l’ultimo anello di una filiera in profonda crisi. Abbiamo avviato una collaborazione tra cinema, non consueta nel nostro settore, perché ci troviamo in una condizione che pochi conoscono”. Gli amministratori locali non sono rimasti insensibili alla tematica. Tant’è che sia il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad sia la sindaca di Santarcangelo Alice Parma hanno voluto fare sentire la loro vicinanza agli operatori del settore: “Noi abbiamo eliminato Tari per cinema, discoteche e palestre – spiega il primo cittadino di Rimini -, sappiamo che non è sufficiente. Ma abbiamo dato un segnale. Raccolgo l’appello e mi piace questa iniziativa di fare squadra per farsi sentire, io credo però che anche l’avvento del digitale stia diventando un problema”.
Perché ci sia un colpo di scena nel decorso di questa trama, sino ad ora profondamente drammatica, “chiediamo aiuto a gran voce alle nostre associazioni di categoria, perché possano aiutarci a creare assieme nuove strategie di comunicazione, cercare di ottenere maggiori fondi e sussidi per la sicurezza dei lavoratori, stabilire delle regole che mettano al centro anche l'esercente, spesso schiacciato da logiche di distribuzione poco funzionali, inserire una finestra che regoli una volta per tutte il tempo di uscita di un film tra le sale e le piattaforme”, sono le richieste messe nero su bianco.
“Bisogna fare di più e bisogna farlo ora – proseguono gli operatori -. Gridiamo forte anche allo Stato di non perderci di vista ancora una volta, a meno che in Italia non si desideri un futuro privo dei cinema. Chiediamo di prorogare e integrare misure di sostegno al lavoro, dalla proroga della cassa straordinaria per Covid-19, alla possibilità di accesso agli ammortizzatori, a misure di sostegno al reddito, attingendo a tutti gli strumenti necessari, fino a quando la fase di picco della pandemia non sarà superata”.