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Cronaca

I cittadini stranieri residenti nella provincia di Rimini sono l’11,2% della popolazione

Il vice-sindaco Gloria Lisi: "Prevale una sostanziale stabilizzazione degli arrivi, figlia di una progressiva integrazione degli stranieri"

I cittadini stranieri residenti nella provincia di Rimini al 1° gennaio 2019 sono 38.047, pari all’11,2% della popolazione complessiva, dato inferiore a quello medio regionale (12,3%) e che pone Rimini al terzultimo posto fra le nove province emiliano-romagnole, seguita esclusivamente da Forlì-Cesena (11,0%) e Ferrara (9,4%). I cittadini di paesi Ue sono quasi 8.600 –in larga parte rumeni – e costituiscono il 22,6% della popolazione straniera residente nella provincia. Se si rapportano esclusivamente i cittadini non Ue al totale della popolazione residente, si perviene a un tasso di incidenza percentuale pari all’8,7% (9,5% a livello emiliano-romagnolo e 6,1% in Italia). È poi interessante notare come al 1° gennaio 2019 i cittadini stranieri residenti nella provincia di Rimini nati in Italia risultano essere 5.631, pari al 14,8% del totale dei residenti stranieri45, dato stabile rispetto a quello del 2018 e inferiore a quello medio regionale, pari a 16,6%. Fra i cittadini di paesi non Ue questa percentuale sale al 16,0%, appena inferiore al 16,1% del 2018, mentre per i cittadini Ue risulta, come nel 2018, pari al 10,8%. A Rimini, in poco più di 24 mesi, si sostanzialmente dimezzato  il numero di nuovi italiani; dopo il boom del 2015 (2.023 nuove cittadinanze italiane concesse), al primo gennaio 2019 il dato è sceso  di ben 936 unità, fermandosi a 1.087.

Un dato in linea con quanto si rileva per la regione Emilia-Romagna, che al primo gennaio 2019  registra un significativo decremento del numero di acquisizioni di cittadinanza, che fa seguito a quello osservato anche nei due anni precedenti, dopo il picco del 2016 (a livello provinciale, oltre 2mila acquisizioni di cittadinanza italiana). Se fino al 2014 non si erano mai registrate in provincia di Rimini più di mille naturalizzazioni nel corso di un anno, nel 2015 si oltrepassano le 1.100 acquisizioni e nel 2016 si arriva oltre 2.000 (55 acquisizioni per 1.000 residenti stranieri); segue una marcata contrazione nel 2017 (1.229 acquisizioni, corrispondenti a meno di 34 acquisizioni per mille residenti) e una meno significativa nel 2018 (1.087 acquisizioni), che riporta il dato al di sotto di quello del 2015.

“Sul segno meno – spiega Gloria Lisi, Vicesindaco di Rimini - pesano variabili diverse tra loro: se a livello nazionale incide la crisi, l’andamento economico negativo degli ultimi anni, a livello locale prevale una sostanziale stabilizzazione degli arrivi, figlia di una progressiva integrazione degli stranieri. In sintesi, Sempre più famiglie, sempre più nati a Rimini, e sempre meno arrivi di nuova immigrazione. Segno di un sistema di servizi efficienti grazie  ai quali è stato possibile traslare progressivamente il tema dell’immigrazione da quello dell’accoglienza a quello dell’integrazione. Il segno meno sulla quantità, quindi, corrisponde ad un segno più nella qualità dell’immigrazione e dell’integrazione”.

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