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Cronaca

I dipendenti della Provincia di Rimini entrano in stato di agitazione

Oltre ai tagli di personale, la Legge di Stabilità mette a rischio anche le risorse che oggi assicurano la manutenzione ordinaria e straordinaria

I dipendenti della Provincia di Rimini riuniti in assemblea  sindacale lo scorso 22 dicembre, insieme ai componenti delle RSU provinciali e ai Sindacati di Categoria   FP CGIL e CISL FP, hanno deciso l' attivazione dello stato di agitazione per contestare la Legge di Stabilità 2015.
Forse, sottolineano i sindacati, non vi è una chiara percezione che con i tagli imposti alle Province dalla Legge di Stabilità sommati a quelli previsti dal D.L. 66/ 2014, si metteranno pesantemente a rischio l' erogazione dei servizi e lo svolgimento delle funzioni; si metteranno in discussione l'equilibrio di Bilancio dell'Ente con conseguenze dirette sull'occupazione e sugli stipendi. Sarà quindi l'insieme della manovra governativa a condurre le Province verso un sicuro dissesto finanziario, non certo una cattiva gestione delle risorse. Per la Provincia di Rimini tale misura si tradurrebbe in un taglio di 3 milioni e 800.000,00 euro a fronte di uscite di 31/ 32 milioni, mentre le entrate si assesterebbero su circa 29 milioni di euro.

Dai sindacati viene ribadito che con un tale scenario si accentueranno le incertezze legate al futuro assetto della cosiddetta Area Vasta che sostituirà le Province e relative materie delegate. Nel dettaglio il testo, che ha avuto via libera anche da parte della Camera, prevede la riduzione del 50 e 30 percento della spesa per la dotazione organica, rispettivamente, di province e città metropolitane, con la contestuale definizione di un procedimento volto a favorire la mobilità del personale eccedentario verso Regioni, Comuni e altre Pubbliche Amministrazioni, a valere sulle facoltà assunzionali degli Enti di destinazione. Gli Enti possono deliberare comunque una riduzione superiore .  Per il personale precario è prevista una proroga ma  senza risorse economiche.

"Ribadiamo che all' interno di questo quadro normativo - concludono i sindacati - con l' importanza di tali tagli oltre a mettere a rischio il posto di lavoro degli stessi dipendenti per la totale incertezza sul  futuro delle Province, si metteranno a rischio anche le risorse che oggi assicurano la manutenzione ordinaria e straordinaria e il riscaldamento nelle scuole e i servizi di pulizia; le risorse per la messa in sicurezza e la gestione della rete viaria, per gli interventi contro il dissesto idrogeologico, per i servizi al lavoro, centri per l' impiego e formazione, leva fondamentale per gestire la crisi occupazionale. E' seria la preoccupazione sul futuro dei dipendenti precari; sono 18 in totale, ancora senza un piano di stabilizzazione. I dipendenti ed i loro rappresentanti RSU e OO.SS.  attendono la convocazione da parte del Prefetto di Rimini per rappresentargli in veste di organo Istituzionale competente, tutte le loro preoccupazioni".

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