I sindaci si incontrano in Prefettura: "Pronti a chiudere le piazze per frenare gli assembramenti"
Dal vertice emersi numeri preoccupanti sull'epidemia che sta salendo costantemente e rischia di mettere in crisi il sistema sanitario
Si è concluso nel pomeriggio di martedì il vertice dei sindaci della provincia di Rimini in Prefettura. Un incontro, arrivato dopo il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di lunedì sera, al quale ha partecipato anche il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria della Romagna e il comandante del 7° Aves “Vega”. Sul tavolo i dati forniti dall’Azienda Sanitaria dai quali emerge chiaramente un trend in crescita dei casi positivi in tutta la Romagna, con la provincia di Rimini che si è attestata nella giornata di ieri sui 253 casi (a fronte, ad esempio dei 151 di appena quattro giorni prima, ossia con un incremento superiore alle cento unità) e con conseguenti ripercussioni che fanno definire “seria” la situazione in atto, atteso, peraltro, che la media dei contatti di ogni positivo è di circa una decina di persone. In tale quadro Rimini si caratterizza per la più alta quota parte di asintomatici corrispondente a circa il 56% dei positivi (a fronte del 48% regionale), con il 19% dei tamponi positivi rispetto al 17% della Romagna.
Pur essendo la Romagna in condizioni meno gravi rispetto all’area dell’Emilia, si è evidenziata la necessità di guardare all’evoluzione del fenomeno epidemiologico su questo territorio anche nella prospettiva di ulteriori restrizioni. Tutti i sindaci hanno concordato, pertanto, di esprimere un forte richiamo per i cittadini al senso di responsabilità che deve impegnare ciascuno a comportamenti individuali di assoluto rigore e tali da scongiurare di essere gravemente nocivi per l’intera comunità. Il messaggio unitario forte proviene da tutti i primi cittadini, i quali condividono la constatazione che uno dei maggiori veicoli di diffusione del contagio è rappresentato dalla mobilità delle persone anche all’interno dei centri urbani. Su tale presupposto, in particolare nei centri a più alta densità di flussi di persone, non si esclude la possibilità – ove si confermi un trend in aumento – di chiusura di singole piazze e/o strade particolarmente interessate dal fenomeno.
L’adozione di tali determinazioni potrebbe rendersi, infatti, necessaria anche per salvaguardare l’attività sanitaria globale che garantisce la cura e gli interventi per tutte le altre patologie che l’Ausl Romagna attualmente assicura con continuità.
Sono, infatti, 529 i posti Covid per l’intera Romagna e di essi sono già 450 quelli che alle ore 8,00 di stamattina risultano essere occupati. Sul versante della somministrazione dei tamponi, si è poi dato atto della rilevante iniziativa di poter disporre “a regime” sul territorio della provincia di ben quattro “drive through”, dei quali due a Rimini e uno a Novafeltria già attivi ed un altro di imminente attivazione a Riccione, che si avvarrà del concorso di personale sanitario dell’Esercito Italiano nell’ambito dell’operazione “Igea”. Gli intervenuti hanno, altresì, concordato sull’esigenza di adottare comuni ed omogenee linee di intervento ai fini della prevenzione e del contrasto al diffondersi del Covid-19, coinvolgendo la più ampia area territoriale possibile.