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Cronaca

Il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza mette la stazione ferroviaria sotto sorveglianza speciale

Dalla riunione in Prefettura è emersa la necessità di intensificare i controlli in piazzale Cesare Battisti, in arrivo il Reparto Prevenzione Crimine dell’Emilia-Romagna con unità cinofile

La stazione ferroviaria di Rimini e piazzale Cesare Battisiti sorvegliati speciali. Questo quello che è emerso dalla riunione di mercoledì in Prefettura del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dove al centro della discussione c'è stato proprio il problema dell'area già teatro di accoltellamenti e spaccio e che, domenica sera, ha visto anche l'efferato omicidio del filippino 74enne Galileo Landicho rimasto ancora irrisolto. Durante l'incontro presieduto dal Prefetto si è quindi deciso di rafforzare i controlli nella zona con "un ulteriore rafforzamento dei servizi di prevenzione generale" ai quali si aggiunge "l’intensificazione della frequenza dei passaggi delle Forze dell’Ordine già in atto per l’area in argomento, dove peraltro è presente un presidio di militari dell’Esercito Italiano". Da giovedì, inoltre, a Rimini arriverà il Reparto Prevenzione Crimine dell’Emilia-Romagna "che agirà, attraverso specifici e mirati interventi, all’interno di un dispositivo multidisciplinare che prevede altresì controlli ai viaggiatori e agli esercizi commerciali. Tale contesto vedrà, tra le risorse in campo, l’impiego di unità cinofile".

Sul tavolo è stato affrontato il tema della videosorveglianza, dimostratosi alquanto inefficente durante le indagini per l'omicidio di Landicho, con l'approvazione della proposta del Comune di Rimini dell'implementazione dell'impianto nell’ambito delle iniziative di prevenzione e di contrasto alla vendita e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sul fronte della sicurezza integrata e partecipata è stato espresso parere favorevole all’installazione di ulteriori telecamere, nel novero dei progetti presentati da Rimini e da Bellaria Igea Marina per l’impiego dello street tutor, figura disciplinata da legge regionale, con il compito di mediazione dei conflitti nelle aree adiacenti i locali (ad esempio quelle della c.d. “movida”) e i luoghi nei quali si svolgono eventi e con attività di monitoraggio su potenziali situazioni di rischio per la sicurezza urbana.

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