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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il covid mette un freno ai suoi progetti, ma un ristoratore rilancia con un'osteria "pop up"

Alex Santolini, nipote di Bubana, apre un locale temporaneo e "a tempo", un'idea per rispondere a testa alta alle difficoltà messe in campo dagli effetti del virus sull'economia

Una tradizione di famiglia tramandata da nonna a nipote, ma non solo. Il riminese Alex Santolini, 31 anni, guarda agli insegnamenti di sua nonna Franca per il nuovo locale, ma anche a quelli di suo zio, Roberto Filippi, meglio noto come "Bubana", precursore della movida della città e da sempre dietro al bancone di locali che hanno richiamato migliaia di riminesi e turisti. Adesso Filippi è da anni al timone del "Pizzicagnolo", un'officina alimentare, come ama definirla, accanto al grattacielo. Un'attività che adesso apre le porte al progetto di Alex. Una collaborazione che nasce come risposta a testa alta alle difficoltà che ha presentato la crisi pandemia. Il ristoratore 31enne ha infatti dovuto fare i conti con gli effetti del covid sulle attività. E, anche in questo caso, il virus ha dato una frenata ai suoi progetti. "Ho sempre lavorato all'estero - racconta Alex Santolini - la prima esperienza a New York, in un ristorante, poi a Orlando, sempre in sala, e poi a Disneyworld. Successivamente mi sono trasferito in Australia, dove sono stato assunto a Sydney come manager di un ristorante e anche lì ho lavorato per tre anni per arrivare nell'ottobre del 2019 a Singapore, ma purtroppo il virus ha fatto saltare i miei piani".

Cosa è successo?
"Ho lavorato lì sei mesi, ma la situazione è diventata difficile a causa del coronavirus e per me non valeva più la pena vivere là. Lavoravo come manager in un ristorante, ma vista la situazione ho deciso di tornare in Italia. Da tempo coltivavo il desiderio di aprire un mio locale, ho continuato la mia gavetta in giro per il mondo per avere un solido bagaglio di esperienze, e pensavo potesse essere il momento giusto. A luglio 2020 avevo trovato un locale ideale a Rimini, ma poi la crisi mi ha costretto a mettere un freno al progetto".

Ha però trovato un'altra soluzione...
"Devo dire grazie a mio zio Bubana che mi ha proposto di collaborare con lui e così ho deciso di aprire l'Osteria Franca, in omaggio a mia nonna, che poi è anche la mamma di Bubana, ma solo come locale "pop up" all'interno del suo".

Può spiegare meglio?
"E' un ristorante temporaneo e a tempo, all'estero la formula "pop up" funziona molto e tanti locali la propongono per offrire soluzioni giovani e rinnovarsi. Abbiamo aperto la scorsa settimana e il Pizzicagnolo diventa Osteria Franca dalle 16, diciamo che è un'osteria nell'osteria. Uniamo le energie e proponiamo una novità".

Come ha pensato questo ristorante pop up?
"C'è l'osteria di pesce e un cocktail bar. In squadra ci sono anche mio fratello Riccardo che ha 21 anni ed è il cuoco e Alessandro, un bartender di 28 anni che ha lavorato molti anni all'estero".

Qualche piatto?
"Ci sono diversi cavalli di battaglia di mia nonna, che anche lei è stata una ristoratrice: In menù c'è ad esempio un primo con un ragù di seppia, una battutina con le cozze, abbiamo i cassoncini fritti alle erbe e la torta diplomatica. Non mancano anche i piatti top del Pizzicagnolo, come la piada con i sardoni, i calmari alla griglia e il fritto misto.

Come è andato il debutto?
"Molto bene, ci sono venuti a trovare molti riminesi e turisti. Siamo emozionati e abbiamo voglia di lavorare con tutte le nostre forze e idee per portare avanti questo sogno, lavoriamo sul concetto di 'frattempo', non ci siamo arresi di fronte alle difficoltà e non abbiamo voluto che il covid ci portasse via questa possibilità".

alex - osteria franca-2

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