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Cronaca

Il personale della Polfer docenti d'eccezione per gli alunni dell'Einaudi

Gli agenti hanno messo in guardia i giovani dal pericolosissimo fenomeno del ‘selfie con il treno in arrivo’ e dalle sfide estreme

Si conclude oggi il ciclo di incontri con l’Istituto Professionale Statale per i Servizi Commerciali “Luigi Einaudi” di Rimini, dove gli operatori della Sezione Polizia Ferroviaria di Rimini hanno incontrato 12 classi in quattro giornate.
Il progetto portato avanti dalla Polizia ormai dal 2014 con la collaborazione e validazione del MIUR- Ministero dell’Università e della ricerca scientifica, si prefigge l’obiettivo di diffondere tra i giovani la cultura della sicurezza, mettendoli in guardia dai rischi che l’ambiente ferroviario presenta. Il titolo dell’iniziativa fa riferimento alla doppia accezione di “train” ovvero di treno ma anche di formazione , e “cool“, “alla moda ”, secondo il linguaggio giovanile. E gli operatori Polfer con questo progetto diventano degli  “influencer” per i ragazzi, approcciandosi con empatia sono riusciti ad essere sommersi di “like”, diffondendo il messaggio educativo durante le lezioni a scuola, negli eventi di piazza e sui social. 

Anche in questa occasione i poliziotti hanno incentrato le lezioni sulla sicurezza con la proiezione di slide e filmati, relativi a fatti di cronaca accaduti in alcune città italiane che hanno avuto come protagonisti i giovani, rimasti vittime di incidenti ferroviari derivati dall’inosservanza di semplici, ma spesso disattese, norme comportamentali. Tra le condotte che mettono più a rischio l’incolumità personale vi è il pericolosissimo fenomeno del ‘selfie con il treno in arrivo’, le pseudosfide di coraggio, spesso esibite da video reperibili in rete che mostrano performance che sono palesemente false, ma che possono ingenerare pericolosi fenomeni di emulazione. Insieme agli alunni sono stati analizzati anche i comportamenti contrari alle norme che tutelano la  salvaguardia dei patrimoni pubblici, come l’imbrattamento di sale d’attesa, carrozze ferroviarie, gli  atti vandalici e il danneggiamento di materiale ferroviario, illustrando le conseguenze cui vanno incontro gli autori di questi gesti, quali denuncia penale e risarcimento danni e le conseguenze per la  collettività, che patisce ritardi dovuti alla messa in sicurezza o cancellazione del treno danneggiato.

Gli studenti che hanno partecipato, in totale 250, hanno da subito mostrato interesse, ringraziando il personale intervenuto per averli ‘redarguiti’ su comportamenti sbagliati in ambito ferroviario che minacciano l’incolumità delle persone.  Alla fine dell’incontro sono stati somministrati dei questionari di gradimento dei temi trattati, anonimi, ed i ragazzi hanno scritto delle piccole frasi molto significative: “i poliziotti non vogliono che ci facciano del male”, “so che posso rivolgermi a loro in qualsiasi momento di bisogno”.
 

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