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Cronaca

Il Sap lancia l'allarme sulla criminalità: "Negli ultimi anni la Riviera ha subìto un'escalation, divise allo stremo"

Roberto Mazzini: "Reati gravi che necessitano di un lavoro di indagine minuzioso, accertamenti e riscontri per i quali si è risposto con il massimo impegno ma il personale non basta"

Sulla criminalità che dilaga in Riviera, anche alla luce degli ultimi episodi di cronaca, interviene il segretario regionale del SAP Emilia-Romagna che sottolinea come "È una escalation criminale quella che la riviera romagnola sta subendo negli ultimi anni che, però, si scontra con l'enemica carenza di personale". "Le donne e gli uomini in divisa - prosegue Mazzini - sono allo stremo dopo due anni intensi di pandemia culminati con una stagione turistica di superlavoro. Il carico cui eravamo abituati si è sommato ai dispositivi di controllo anti-Covid e ad una ondata di crimini che hanno messo a ferro e fuoco le notti rivierasche. Dalle liti alle risse, dalle baby gang di minorenni di origine straniera, alle violenze sessuali, infiniti i crimini commessi e le aggressioni alle forze dell'ordine. Reati gravi che necessitano di un lavoro di indagine minuzioso, accertamenti e riscontri. I colleghi hanno risposto con il massimo impegno, ma come si può pensare di rispondere alle centinaia di richieste al numero di emergenza 112?  Con centinaia di pattuglie? La Questura di Rimini ha una nuova struttura, ha nuovi agenti, il numero di personale impiegato sulle volanti è quasi raddoppiato in 10 anni, i rinforzi estivi che sembravano non arrivassero, stanno operando a Rimini e potrebbero essere riconfermati fino ai primi di settembre. Ma non basta. Non basta perché facinorosi, sballati, vandali si sono riversati in grande numero in riviera, in questa estate di “mezza pandemia”, alla ricerca di luoghi più libertini in cui il richiamo del divertimento e della spensieratezza viene traviato in trasgressione.

"Le forze dell'ordine - prosegue - hanno lavorato silenti, con poca pubblicità sui giornali, ma le avvisaglie erano evidenti. Voglio ricordare la volante presa a bottigliate per festeggiare l’Italia agli europei, una battaglia contro l’aggressione alle divise che il SAP conduce da anni. Alla base di questi fenomeni vi è una questione culturale, di immigrazione e di inclusione. Temi che andrebbero trattati in altre sedi come scuola, famiglia e associazioni ma anche la politica deve fare la sua parte. In secondo luogo è necessario però fare molta attenzione a non confondere le competenze e gettare colpe tra amministratori e organi deputati alla sicurezza.
Non si può pensare che se non c’è la pattuglia della PM che rileva gli incidenti durante la notte, la pattuglia del pronto intervento 112-113 debba fermarsi, non possiamo immaginare che la Polizia e le altre forze dell'ordine possano fungere da paracadute della safety e security degli eventi e de mansionare il proprio operato per coprire difetti di coordinamento sulle competenze. Non è semplice far percepire ai non addetti ai lavori quanto è vario il tema della sicurezza.

"Le volanti di Rimini e i reparti aggregati - conclude - sono a regimi altissimi da giugno, le violenze sessuali hanno una trattazione delicatissima e comportano un ingente lavoro d’informativa, le rapine sono all’ordine del giorno e tutti gli uffici non si sottraggono a compendiare per quanto di loro competenza. È necessario rivedere la circolare sui posti di Polizia e riportare i presidi estivi a Riccione e Bellaria già dalla prossima estate e ritornare al numero di rinforzi previsti prima della pandemia. Ma l’attenzione maggiore va riposta sulla necessità di una politica vera della sicurezza su tutto il territorio della provincia, coordinata dal Prefetto e dal Questore come previsto dalla legge 121 al fine di meglio coordinare sia il piano tecnico di sicurezza sia quello politico amministrativa. Rimini necessita di sicurezza e di ritornare ad essere quella cartolina di svago, serenità e allegria che il mondo ha in mente e non di sballo, insicurezza e degrado".
 


 


Le Segreterie della CST U.I.L di Rimini  e l’U.S.I.P.  Provinciale di Rimini, (il sindacato di di polizia di riferimento della UIL), manifestano grande sostegno e vicinanza  ai cittadini, ai turisti dei Comuni Rivieraschi interessati dall'escalation di episodi di criminalità di cui sono stati vittime in questo ultimo periodo e al personale delle forze di polizia impiegato a ripristinare la legalità e la sicurezza. "Certamente - spiegano in una nota stampa - non bisogna essere dei veggenti o dei cartomanti: è solo la  cronaca  di eventi a suo tempo annunciati. A maggio le nostre Segreterie Regionali  avevano chiesto a gran voce più uomini e mezzi per la stagione estiva che si stava avvicinando per meglio garantire la sicurezza dei cittadini e la loro incolumità sopratutto visto il momento “critico”  di grande fragilità economica-sociale che stavamo e stiamo tutt'ora affrontando.  Purtroppo per una scelta del Dipartimento della P.S. in linea con  le indicazioni del Governo hanno deciso di non aprire i Posti estivi di Polizia nei comuni turistici della Riviera Romagnola tra cui Riccione , Bellaria ecc. ed ora si vedono i risultati. Sono riportati da quasi tutti gli organi di stampa". 

"Le esigue forze di polizia presenti - prosegue la sigla sindacale - a cui va il nostro plauso e il nostro sostegno, sono stanche e fanno tutto ciò che possono ed oltre, senza mai lamentarsi o esimersi dallo svolgere il loro dovere. Le Autorità locali hanno messo in campo tutto il personale possibile per contrastare l'entità e vastità del fenomeno di microcriminalità diffusa e di disordini pubblici che sembra interessare in questa stagione estiva la  nostra Provincia , il grandissimo afflusso di turisti arrivato nelle strutture alberghiere alletta sicuramente facinorosi e malfattori difficilmente ingestibili. Ma tutto questo sforzo però sembra non bastare. Un granello di sabbia. Spesso succede che una manciata di uomini  si trovi sola e senza supporto davanti  a queste orde di baby gang che attualmente dominano la scena per poi essere criticate per le eventuali lacune sull'attività svolta. Questo non è altro che il risultato di decisioni o meglio indecisioni dei vari vertici politici e istituzionali (in)competenti a deliberare. E che dire dei tagli alla sicurezza pubblica attuati negli anni precedenti?... La sicurezza è un diritto inalienabile … non è una parola di cui ci si può solo riempire la bocca...Meno investimenti su uomini e mezzi comporta meno prevenzione sul territorio e quindi meno capacità di intervento negli eventi delittuosi e meno risposte nelle emergenze. Certe scelte azzardate effettuate a suo tempo ora in maniera brutale presentano il conto e quel conto si ripercuote sul diritto alla sicurezza, all'incolumità e serenità dei cittadini. Non è costruttivo ricercare di chi possa essere la colpa.. Ora è il momento di agire uniti e compatti per risolvere la situazione. Il nostro infatti  vuole essere  un appello a tutte le forze politiche ed associative  che si uniscano e si concentrino nel trovare una soluzione immediata, efficace e diretta,  ciascuno per la propria parte, che sia capace di risollevare la fiducia nelle persone che vivono in questi rigogliosi comuni e nei turisti che vengono in vacanza , sentimento che pare sia  al momento offuscato".

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