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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il sequestro della Petroltecnica finisce in Prefettura, tavoli tra comune, sindacati e proprietà

Due le partite avviate in via IV novembre che riguardano più versanti particolarmente sensibili per la collettività e per gli stessi lavoratori

Dopo il sequestro dello stabilimento della Petroltecnica di Cerasolo, operato dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bologna lo scorso 19 febbraio, dove sarebbero emerse delle violazioni sulle normative ambientali e le proteste della proprietà, che aveva spiegato come “Le contestazioni sono tutte sanabili e restano comunque molto discutibili", il caso è approdato sui tavoli della Prefettura di Rimini. Due i tavoli avviati da via IV novembre e che riguardano più versanti particolarmente sensibili per la collettività e per gli stessi lavoratori fortemente preoccupati per i profili occupazionali.

"Il Prefetto, garante della coesione sociale sul territorio - si legge in una nota diramata dalla Prefettura - ha pertanto ritenuto di convocare due separati Tavoli tenutisi nella giornata di ieri e nel corso della mattinata odierna, ai quali hanno partecipato – unitamente ai diversi numerosi soggetti che si sono alternati per ratione materiae – il Sindaco del Comune di Coriano e i vertici aziendali, sia di “Rovereta s.r.l.” sia di “Petroltecnica s.p.a.” che ne detiene le quote societarie. Nell’ambito del primo, con le autorità competenti in materia,  sono stati affrontati tutti i risvolti di natura ambientale che attengono all’attività stessa dell’azienda. Con il Tavolo odierno, convocato su espressa richiesta delle Organizzazioni Sindacali, che ha visto – tra gli altri – anche la partecipazione dell’Agenzia Regionale del Lavoro, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, della Provincia e di Confindustria Romagna, si è invece fatto il punto della situazione con riferimento ai profili occupazionali".

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