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Cronaca Riccione

Il sistema fognario di Riccione sul banco degli imputati

Dopo gli allagamenti per la forte pioggia l’assessore all’ambiente Lea Ermeti: "Sollecito ai cittadini per adempiere agli obblighi previsti da ordinanza”

L’assessore all’ambiente del Comune di Riccione, Lea Ermeti, questa mattina ha incontrato Hera per fare il punto sull’impiantistica e le condizioni del sistema fognario a seguito della bomba d’acqua che ha colpito nei giorni scorsi la città con conseguenze sulla balneazione nella giornata del 22 giugno alla foce del Marano. Due principalmente i temi sollevati. L’impianto di sollevamento del Casella, sul quale insistono le condotte delle acque provenienti da buona parte dell’edificato di Riccione e gli interventi di risanamento della rete fognaria, come previsto da apposite ordinanze comunali nei confronti dei privati. Per un approfondimento e un incrocio dei dati registrati durante le giornate di maltempo e che hanno interessato in particolare il Casella, le parti sono rimaste ad un successivo incontro che verrà convocato a breve per un quadro approfondito e completo.

Relativamente al secondo punto circa l’impegno dell’amministrazione per risolvere il tema delle acque parassite, ovvero acque di fognatura bianca erroneamente immesse nella fognatura nera, va detto che delle 2400 utenze coinvolte dalle ordinanze comunali, il 25% pari circa a 600 utenze di queste, ha riscontrato presunte irregolarità. Dati alla mano queste 600 utenze producono 10.000 metri cubi circa di acque meteroriche che, a causa di allacciamenti non correttamente eseguiti, si sommano alle acque nere aumentandone i volumi, in particolare durante le forti precipitazioni. Un quantità d’acqua consistente, considerato che equivale a circa la metà della capacità depurativa del depuratore. Andando a ritroso di pochi giorni fa, fino al 21 giugno, prima della bomba d’acqua, il depuratore trattava 18.000 metri cubi nelle 24 ore, una media compatibile a questo periodo dell’anno. Da venerdì mattina con le forti precipitazioni di 70 millimetri caduti, (pari a 70 litri al metro quadro), fino alla giornata di sabato, il depuratore ha trattato 32.000 metri cubi d’acqua, quasi il doppio di una di una giornata media, ed è riuscito a raccogliere tutta l’acqua, attraverso le vasche di raccolta presenti all’interno dell’impianto, compresa la nuova vasca di laminazione da 5.000 metri cubi.

“Dopo i disagi causati dal maltempo della scorsa settimana mi sono immediatamente attivata con il gestore  - afferma l’assessore all’ambiente Lea Ermeti – . Intendiamo andare a fondo su ogni aspetto che possa influire su una risorsa per noi fondamentale quale è la balneazione. L’incontro odierno è stato importante per delineare un primo step con Hera . Valuteremo attentamente le tempistiche di regolarizzazione dei privati con una nuova comunicazione inviata ai privati allo scopo di accelerare la regolarizzazione richiesta. Allo stesso tempo i sopralluoghi sul territorio saranno serrati per monitorare costantemente lo stato dell’arte dei nostri impianti. Stiamo mettendo in campo numerose azioni: dalla pulizia costante delle vasche di prima pioggia, al monitoraggio di tutte le reti, alla riprofilatura della foce del Marano, alle analisi dei campioni d’acqua raffrontate in laboratori privati. La pianificazione degli interventi è capillare e approfondita.”

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