Il Tar respinge due ricorsi di Cmv contro il Piano Strutturale Comunale
I giudici del Tribunale amministrativo hanno riconosciuto a legittimità della Pubblica Amministrazione nell’intervento in riduzione dei diritti edificatori
È legittima la riduzione dei diritti edificatori prevista dal Piano strutturale comunale, Psc, di Rimini. Il Tar respinge infatti in due sentenze depositate nei giorni scorsi i ricorsi presentati dal gruppo Cmv relativi a delibere del Psc e del Rue, approvate dal Consiglio comunale nel 2016. Come spiegano da Palazzo Garampi, "il privato contestava come i nuovi strumenti di pianificazione territoriale andassero a incidere sulle previsioni di Piano regolatore di due grandi aree di proprietà, provvedendo a ridurre i cosiddetti diritti edificatori sussistenti". Dunque un contenuto giudicato "estremamente peggiorativo", da qui una duplice richiesta di risarcimento danni. Per i giudici però il Psc fa riferimento "alla volontà di dettare e attuare una nuova disciplina diretta anche alla tutela idrogeologica ed ambientale delle zone fluviali, alla sostenibilità ambientale e al contenimento del consumo di suolo". E in tale contesto, la Pubblica amministrazione può "esercitare una sorta di ius variandi della disciplina urbanistica dettato dall'esigenza di assicurare un razionale assetto urbanistico del territorio o di parti del territorio comunale, come avvenuto nella fattispecie". dunque, precisa il Comune, "non è vincolata a conservare destinazioni d'uso precedenti". Così le richieste risarcitorie sono state respinte e la società ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese di giudizio a favore del Comune, 2.000 euro per ciascuna sentenza.