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Cronaca

Imprenditrice disperata: "Abbandonata dalle istituzioni e col residence pieno di abusivi"

La titolare rimasta invischiata in un meccanismo kafkiano tra rimpalli, regolamenti e raffiche di minacce

Una situazione a dir poco kafkiana quella in cui si è trovata invischiata un'imprenditrice riminese che tra rimpalli, regolamenti e minacce, non riesce a tornare in possesso del suo residence di Miramare il quale, oltretutto, risulta occupato abusivamente da sbandati e ignoti. La vicenda iniziale risale al 2016 quando, la signora, aveva affittato la struttura a una società che aveva iniziato a gestirla senza, tuttavia, corrispondere l'affitto patuito. Ne era nato un contenzioso legale e, dopo un processo, nella primavera del 2018 il giudice del Tribunale Civile di Rimini aveva dato ragione alla proprietà intimando, allo stesso tempo, agli affituari di liberare la struttura ricettiva e di riconsegnare le chiavi ma, a questo punto, sono iniziati i problemi per l'imprenditrice.

"Chi gestiva il residence - spiega - oltre a non pagare nè l'affitto arretrato ne le sanzioni decise dal Tribunale, ha continuato a occupare l'immobile e ad affittare le stanze. Oltre a non ricevere un euro, gli affituari non hanno pagato nemmeno le utenze tanto che, questa primavera, è stata staccata l'acqua e, solo a questo punto nonostante tutti gli avvisi di sfratto, gli ex affituari se ne sono andati scomparendo letteralmente dalla faccia della terra. Chi non se ne è andato, però, erano gli inquilini degli appartamenti che, per rimanere, sono arrivati addirittura a rompere i sigilli ai contantori per riallacciare le utenze. Loro sostengono di poter rimanere perchè hanno pagato la vecchia società di gestione ma, da quello che è emerso, si è trattato solo di piccoli acconti e, nel frattempo, anche alcuni sbandati si sono realizzati dei giacigli di fortuna".

"Ho più volte chiesto alla polizia Municipale di intervenire - prosegue la prorpietaria dell'immobile - perchè il solo ufficiale giudiziario che notifichi lo sgombero agli inquilini non basta. Inoltre, quando è stata chiusa nuovamente l'acqua, il Comune ha emesso un'ordinanza di inagibilità dell'immobile per le precarie condizioni igieniche ma, la forza pubblica, non è mai intervenuta nonostante io, più volte, mi sia rivolta gli uffici comunali perchè venga eseguito lo sfratto forzoso. Dopo una serie di rinvii, sarebbe dovuta intervenire la polizia di Stato per il 3 di agosto ma, l'ultima novità, è che il Prefetto avrebbe emesso un'ordinanza con cui sospende tutti gli sfratti forzosi nel mese di agosto".

"Sono disperata - conclude la titolare - perchè oltre a rimetterci dei soldi la struttura risente del degrado. Mio padre è costretto a dormirci dentro per evitare che altri possano intrufolarsi al suo interno e, spesso e volentieri, riceviamo minacce di morte dagli iqnuilini che non vogliono andarsene. Sono stufa di tutto questo degrado ma la mia volontà di mettere la parola fine a questa situazione si è scontrata contro un muro di burocrazia".

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