In escandescenza al drive through, no vax a processo per interruzione di pubblico servizio
L'uomo accusato di aver bloccato la procedura per i tamponi anti-covid per quasi un'ora pretendendo una serie di chiarimenti che i sanitari non potevano dare
L'aver bloccato per quasi un'ora il drive through dell'Infermi di Rimini, nel pieno della pandemia di Coronavirus, è costato un processo a un 51enne finito sul banco degli imputati con l'accusa di interruzione di pubblico servizio. Secondo quanto emerso l'uomo, ai primi di maggio del 2021, era stato convocato dall'Ausl per effettuare un tampone molecolare in quanto risultato essere un contatto stretto di un positivo. Il 51enne, noto per essere un no vax, si era così presentato nel nosocomio riminese per eseguire il test ma arrivato con l'auto davanti alla struttura erano iniziati i primi problemi. Secondo l'accusa, infatti, l'uomo aveva iniziato a discutere con gli infermieri pretendendo di sapere il nome del positivo con cui era venuto a contatto. Un dato che, però, nessuno dei sanitari era in grado di fornirgli e questo aveva mandato su tutte le furie il 51enne che alle risposte negative aveva quindi abbandonato l'auto in mezzo alle corsie del drive through bloccando l'accesso agli altri veicoli e dopo essere uscito dall'abitacolo aveva puntato la telecamera del cellulare contro i presenti continuando a pressarli con la stessa richiesta. Nonostante le spiegazioni fornite all'uomo, ossia che non avevano e non potevano avere il nome del positivo, le richieste sono andate avanti per circa 40 minuti alternate a quella di voler a tutti i costi vedere il bugiardino del tampone che avrebbero dovuto fargli. Nel frattempo, ovviamente, la fila delle auto in attesa di era allungata a dismisura e fu necessario l'intervento delle forze dell'ordine per calmare il 51enne e farlo allontanare non prima di averlo identificato. Un comportamento che, a distanza di un anno, ha fatto finire l'uomo sul banco degli imputati.