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Cronaca

In manette i componenti di una baby gang, ritenuti gli autori di due rapine

Nella più feroce avevano attirato la vittima nel parcheggio del centro commerciale per poi puntarle un coltello alla gola

Il più grande, e quello che gli inquirenti della Squadra mobile ritengono essere il "boss" della baby gang, ha appena 19 anni mentre i due gregari di anni ne hanno 17 e 18. Sarebbero questi gli autori di due violente rapine, messe in atto a Rimini, e di una serie di episodi che hanno seminato il terrore tra i ragazzini riminesi negli ultimi mesi. Gli investigatori della polizia di Stato hanno fatto emergere uno spaccato inquietante della gioventù e, in particolare, scoperto che il trio faceva parte di un gruppo nato 5 anni fa negli istituti superiori della città al solo fine di affermare la supremazia dei suoi membri rispetto agli altri ragazzini. Una gang più vasta che, nel corso degli anni, si è però sciolta e che imponeva ai nuovi "affiliati" prove di ammissione come il furto di una bicicletta o schiaffeggiare degli ignari passanti.

I tre giovani, tutti di origini magrebine, erano però rimasti uniti continuando a commettere crimini. La prima delle due rapine addebitata al gruppo è quella commessa lo scorso 4 agosto al centro commerciale "Le Befane" di Rimini. In quella occasione il trio aveva avvicinato la vittima con il pretesto di offrirgli della droga per poi attirarla in un angolo del parcheggio. Qui, dopo averla aggredita, le avevano puntato un coltello alla gola per impossessarsi di 60 euro custoditi nel marsupio. Il capobanda 19enne, inoltre, è sospettato di essere l'autore insieme ad altri 2 minorenni, attualmente indagati, di una seconda rapina avvenuto il 10 ottobre nel centro storico di Rimini. In quella occasione la vittima era stata costretta a spostarsi in un angolo appartato di piazza Malatesta dove, gli aggressori, l'avevano prima schiaffeggiato per poi spegnergli una sigaretta sulla mano. Anche questa volta nella rapina era spuntato un coltello e, sotto la minaccia della lama, gli aggressori si erano impossessati di un paio di cuffiette, 10 euro e di un pacchetto di sigarette.

In entrambi i casi, per risalire agli autori, sono stati fondamentali i filmati delle telecamere a circuito chiuso i cui fotogrammi sono stati acquisiti dagli inquirenti della Squadra mobile. Le stesse vittime, poi, hanno riconosciuto gli aggressori nelle fotografie mostrate dagli investigatori. Il 17enne è stato arrestato lo scorso 2 ottobre mentre, i due maggiorenni, sono finiti in manette mercoledì mattina e portati in Questura per le pratiche di rito al termine delle quali sono stati condotti in carcere.
 
 

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