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Cronaca

In stallo il passaggio di Sassofeltrio e Montecopiolo nella provincia di Rimini, l'allarme di Santi

Lungaggini burocratiche per il distacco dalle Marche, il presidente: "Il Commissario governativo non ha ancora convocato i referenti, i cittadini lasciati senza aiuti"

E' in stallo il passaggio dalle Marche all'Emilia-Romagna dei comuni di Sassofeltrio e Montecopiolo che, dopo anni di battaglie, sono riusciti ad ottenere il distacco dalla provincia di Pesaro-Urbino a quella di Rimini. Dallo scorso maggio, data ufficiale in cui il Senato ha dato il via libera all'attuazione dei risultati del referendum avvenuto nel 2007, la macchina burocratica sembrerebbe essersi fermata con gravi ripercussioni sui neo residenti in Romagna che si sono visti "staccare" i servizi provinciali pesaresi e non ancora essere presi in carico da quelli di Rimini. A denunciare la situazione, e a fare il punto sulla questione, è il presidente della provincia di Rimini preoccupato per le lungaggini che stanno danneggiando i nuovi arrivati nel territorio riminese.

“Poiché stanno arrivando numerose sollecitazioni – dichiara il presidente Riziero Santi - da parte di cittadini a vario titolo alla Provincia di Rimini per la presa in carico delle competenze riferite al passaggio dei Comuni di Sassofeltrio e Montecopiolo mi pare doveroso render conto di come le cose esattamente stiano. La Provincia di Rimini ha per prima chiamato e ricevuto, il 2 maggio scorso, i sindaci dei due Comuni, mettendosi a disposizione fin da subito per tutto il necessario, proponendo in particolare agli stessi di far pervenire quanto prima un elenco delle questioni da affrontare, in modo tale da farsi trovare pronti al momento dei confronti ufficiali con la Provincia di Pesaro-Urbino. Da allora il confronto si è spostato sul tavolo regionale. Sappiamo di due incontri dei Comuni con i vertici della Regione Emilia-Romagna, ai quali la Provincia di Rimini non è stata invitata e non ne conosciamo contenuti ed esiti. Il Commissario governativo di recente nomina, dopo varie vicissitudini, non ha ancora convocato i referenti delle due Regioni e delle due Province per definire tempi e modi del trasferimento di funzioni e servizi, passaggio tutt'altro che automatico. Fino al subentro della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Rimini, dovremo gestire insieme una fase di transizione, come peraltro già avvenuto in occasione del passaggio dei 7 Comuni dell'alta Valmarecchia. La Regione Marche e la Provincia di Pesaro-Urbino, dal momento del decreto di passaggio, non ricevono più pratiche e istanze dei cittadini di questi due Comuni. Senza entrare sui temi del territorio e dell’economia, si pensi solo al fermo sulle pratiche urbanistiche e sul superbonus 110%, senza contare che fra qualche mese arriverà la stagione invernale e con essa la necessità di liberare le strade provinciali dalla neve: ad oggi non si sa chi dovrà farlo, come e con quali risorse. La Provincia di Rimini non potrà semplicemente spalmare il suo risicato budget da 20 a 22 comuni. La Provincia di Rimini rimane a disposizione, in attesa che qualcuno batta un colpo. Poi però il tempo passa e i problemi si accumulano.”

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