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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Riccione

Inaugurata la mostra dedicata ad Alberto Manzi: "Era un sognatore e un idealista"

Il progetto è stato portato a termine nel mese di dicembre, sotto la guida degli insegnanti e degli esperti, Emanuele ed Irene del Centro di documentazione Alberto Manzi

E' stata inaugurata sabato mattina nella Biblioteca comunale Osvaldo Berni di Riccione, la mostra antologica dedicata ad Alberto Manzi, l'indimenticabile maestro di "Non è mai troppo tardi". Al taglio del nastro hanno preso parte, oltre al sindaco Massimo Pironi, anche Sonia Boni Manzi, vedova del maestro, la Presidente del Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna Palma Costi, l’Assessore provinciale Mario Galasso, la Presidente della IV Commissione Politiche per la salute e politiche sociali Monica Donini, a cui si deve il rilancio dell’attività del Centro Alberto Manzi.

L'apertura della mostra è stata preceduta dalla proiezione del cartone animato “Il cavaliere della miseria” realizzato dai ragazzi della classe quinta elementare della Scuola Panoramica, Istituto Comprensivo scolastico n. 2 di Riccione, a partire dalla favola giapponese riscritta da Alberto Manzi e contenuta nella raccolta “I popoli raccontano. Asia”. Il "corto" (durata 6 minuti) è stato realizzato per intero dai ragazzi, che hanno disegnato le scenografie, scritto i testi, ripreso fotogramma dopo fotogramma e montato la storia al computer con la tecnica stop-motion.

Il progetto è stato portato a termine nel mese di dicembre, sotto la guida degli insegnanti e degli esperti, Emanuele ed Irene del Centro di documentazione Alberto Manzi. "Alberto era una persona onesta e buona - ha ricordato Sonia Boni, vedova del maestro - amava le persone e le rispettava. Si emozionava di fronte a una farfalla, una ragnatela, un tramonto. Ma non era sempre facile vivere al suo fianco. Non si piegava facilmente, combatteva fino in fondo per le cose in cui credeva. Era un sognatore e un idealista. Amava soprattutto i suoi ragazzi, e a loro dedicava tutta la sua vita. Il suo messaggio era: siate sempre curiosi, cercate di capire, di sapere ancora, e ancora e ancora. "  

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