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Cronaca

L'ultimo addio a Giada scomparsa a soli 16 anni nel drammatico incidente stradale

Fissati i funerali della ragazzina deceduta in seguito al sinistro nel quale aveva perso la vita anche l'amico 18enne Simone De Luigi

Sono stati fissati per mercoledì alle 15.30 presso la chiesa di San Giuseppe Lavoratore, a Gualdicciolo nella Repubblica di San Marino, i funerali di Giada Penserini la 16enne deceduta in seguito al drammatico incidente stradale nel quale aveva person la vita anche l'amico 18enne Simone De Luigi. L'ultimo atto d'amore dei genitori della ragazzina, rimasta in agonia per 4 giorni nel reparto di Rianimazione del "Bufalini" di Cesena, è stato quello di autorizzare l'espianto degli organi della figlia per dare una speranza in più a tante persone malate e in attesa di una seconda opportunità. La decisione era arrivata giovedì scorso quando, oramai, per la 16enne non c'era più nessuna speranza e i medici del nosocomio cesenate avevano accertato la morte cerebrale. Nel frattempo, sabato scorso si sono tenuti i funerali di Simone De Luigi, deceduto poche ore dopo l'incidente avvenuto poco prima della mezzanotte di domenica 21 agosto. Un lutto che ha colpito l'intera Repubblica del Titano che si è raccolta presso il Santuario del Cuore Immacolato di Maria a Valdragone per dare l'addio al 18enne promessa del tennis. "La morte non è l'ultima parola perché Simone è eterno. Oggi siamo qui per parlare di resurrezione e di speranza, quella che noi adulti abbiamo per voi giovani che siete tutti riuniti qui per Simone", queste le parole di padre Ignazio nell'omelia funebre. Simone, una promessa del tennis, è stato celebrato anche dai suoi compagni di allenamento, dal suo professore che lo ricorda come uno studente dotato ma soprattutto come una persona sempre sorridente, di rara sensibilità. I suoi amici l'hanno celebrato con piccoli messaggi colmi di promesse e di ricordi.

Per l'incidente, che ha visto la scomparsa dei due giovanissimi, la Procura ha aperto un'indagine nei confronti del sammarinese 24enne al volante della Mini che, nella notte tra sabato e domenica, si è scontrata con il Benelli 125 guidato dal 18enne Simone De Luigi deceduto dopo l'impatto e sul quale viaggiava l'amica 16enne. Un atto dovuto per l'automobilista, al quale è stata ritirata anche la patente, per poter indagare a fondo sulla dinamica che ha portato alla drammatica scomparsa sia del giovane campione di tennis anche lui sammarinese dell'amica 16enne che frequentava la stessa scuola del ragazzino. Le indagini attualmente in corso della polizia Stradale, infatti, dovranno accertare alcuni punti ancora oscuri. Il primo è la velocità a cui viaggiava la Mini al momento dell'impatto: in quel tratto della Statale 16 il limite è dei 70 chilometri all'ora ma dai danni riportati da entrambi i mezzi coinvolti, con la moto che è schizzata a oltre 100 metri dal punto dello scontro, c'è il sospetto che il veicolo andasse in maniera più sostenuta. Un secondo punto su cui si dovrà fare chiarezza è il motivo che ha spinto il 18enne a fare una manovra estremamente azzardata in un punto dell'Adriatica particolarmente pericoloso e poco illuminato. Dai primi riscontri, infatti, subito dopo lo svincolo di via Popilia dove l'Adriatica passa da due a una corsia per senso di marcia e si interrompe il guard rail che separa le carreggiate De Luigi avrebbe tentato una inversione a U per inserirsi nella carreggiata in direzione di Rimini quando alle sue spalle è arrivata la Mini che a sua volta procedeva in direzione di Ravenna. Una mossa azzardata che, chi lo conosce bene, sostiene che il 18enne non avrebbe mai fatto.

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