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Martedì, 16 Aprile 2024
Incidenti stradali

Il 2014 l'anno col minor numero d'incidenti in 13 anni: morti calati del 66%

Nel 2014 ci sono stati 1743 incidenti nel territorio riminese, con un calo del 9,9% rispetto all'anno precedente, con 20 morti (in aumento rispetto al 2013 del 5,6%) e 2218 feriti (flessione del 12,5%).

La provincia di Rimini presenta gli indicatori mortalità e lesività più bassi sia in confronto alle province emiliano-romagnole che al dato nazionale. E' quanto emerge dal uindicesimo Osservatorio sull’incidentalità stradale nella Provincia di Rimini, presentato dal viceprefetto Giuseppe Puzzo e dal vicepresidente e consigliere delegato della Provincia alla Viabilità, Riziero Santi. Nel 2014 ci sono stati 1743 incidenti nel territorio riminese, con un calo del 9,9% rispetto all'anno precedente, con 20 morti (in aumento rispetto al 2013 del 5,6%) e 2218 feriti (flessione del 12,5%).

DINAMICHE - Dal rapporto emerge come tra le principali cause dei sinistri vi siano il mancato rispetto delle regole di precedenza, manovre azzardate, guida distratta e velocità troppo elevata. La maggior parte dei sinistri avviene tra 2 o più veicoli, principalmente con uno scontro frontale-laterale o scontro laterale. Per quanto concerne il coinvolgimento di un solo mezzo la modalità d'incidente più frequente è quella dell'urto con ostacolo e fuoriuscita dall’asse stradale/sbandamento. L’investimento di pedoni rappresenta il 7,8% degli incidenti complessivi nel 2013 e il 9,9%nel 2014. Nel 2014 i veicoli coinvolti sono stati 3.213 (-407). I “Pirati della Strada” sono stati 37 nel 2014, tre in più rispetto all'anno precedente.

MESI E GIORNI - E' il mercoledì il giorno con maggior numero di incidenti stradali. La fascia più critica è quella compresa tra le 14 e le 19. I punti neri delle strade per la mortalità sono i rettilinei, le curve e le rotonde. Sabato è il giorno con il maggior numero di morti, mentre il più alto numero di feriti si riscontra il lunedì e il mercoledì. Luglio è stato mese con il maggior numero di incidenti e feriti, all'opposto di gennaio. Giugno ha rappresentato il mese con più morti e indice di mortalità più elevato (2,31 morti ogni 100 incidenti), mentre febbraio e dicembre sono stati gli unici mesi senza morti nelle strade.

INCIDENTI MORTALI - Per quanto concerne le vittime, il 50% è rappresentato da ciclisti e motociclisti. Nel 2014 l’uso di questi mezzi di trasporto ha fatto registrare (tra conducenti e passeggeri) 709 infortunati di cui 6 morti (il 30% del totale dei deceduti) e 703 feriti (il 32% del totale feriti). I maschi risultano più penalizzati delle femmine, sia tra i morti (78,9%) che tra i feriti (57,2%) La classe d’età 36-45 anni conta il maggior numero di infortunati. Per questa tipologia di veicoli le persone decedute hanno tutti tra 26 e 55 anni. Gli infortunati maschi sono il 67% degli infortunati totali. In 14 anni, tra conducenti e passeggeri di veicoli a due ruote a motore, si registrano complessivamente 16.145 infortunati di cui 15.980 feriti e 165 morti. Quello dello scorso anno rappresenta il minor numero di infortunati dal 2001.

CICLISTI E PEDONI - Nel 2014 il 60% dei ciclisti deceduti hanno oltre 65. Dal 2001 al 2014 i ciclisti infortunati sono stati 4.669 di cui 58 morti e 4.611 feriti. Ci sono stati 171 investimenti di pedoni che hanno causato 3 morti dei 20 complessivi e 188 feriti. Dal 2001 al 2014 i pedoni infortunati sono stati 2.733 di cui 89 morti e 2.644 feriti.

UTENTI DEBOLI - Per questi utenti si registrano 14 decessi contro gli 11 dell’anno precedente (anno in cui si è registrato il minor numero di decessi), aumento dovuto agli utilizzatori di motociclo (moto da 125 cc. e oltre).

DAL 2001 - In tredici anni ci sono stati 34.631 incidenti con 47.377 infortunati di cui 460 morti e 46.917 feriti: una media di 2.474 incidenti, 33 morti e 3.351 feriti all’anno. Rispetto al 2001, si è registrata una flessione del 45,1% per gli incidenti, del 66,1% per i morti e del 48,3% per i feriti. Nel 2014 si è registrato il numero più basso di incidenti. I mesi più pericolosi sono giugno, luglio e agosto; in questi 3 mesi si registrano, mediamente, 10 incidenti e 14 feriti al giorno e 1 morto ogni 7 giorni.

I giorni più a rischio venerdì (media di 376 incidenti all’anno) e sabato (media di 375 incidenti all’anno). Il venerdì si registra una media di 7,2 incidenti e 9,4 feriti; il sabato 7,2 incidenti e 10,3 feriti. In 14 anni, in questi 2 giorni, si sono registrati 133 decessi. Le ore più a rischio: dalle 17-19 (media di circa 363 incidenti, 5 morti e 488 feriti all'anno) e dalle 11-13 (media di circa 314 incidenti, 2 morti e 409 feriti all’anno); nelle ore notturne (dalle 23 alle 05) si registrano in media; l’8% di incidenti, media che aumenta se ci riferiamo ai morti (18%) e ai feriti (10%).

Sono 2.297 gli incidenti che hanno coinvolto almeno un pedone (circa 1 investimento ogni 2 giorni) con una media annua di 195 pedoni infortunati (di cui 6 morti e 189 feriti). Il costo sociale complessivo è pari a 4.095.985.267,00 euro, con una media annua di 292.570.376,21 euro. Sono 16.145 gli infortunati con le “2 ruote a motore” di cui 165 morti e 15.980 feriti; una media di circa 12 morti e 1.141 feriti all'anno (in media più di 3 feriti al giorno). 4.669 i ciclisti infortunati di cui 58 deceduti e 4.611i feriti. In media 4 morti e 329 feriti all’anno.

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