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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Indino (Confcommercio): "Quarantena ai viaggiatori europei non immunizzati è l’ennesimo colpo al turismo"

"Un provvedimento giunto dalla sera alla mattina che rischia di inficiare la faticosa ripartenza del turismo del nostro territorio e mette in pericolo fiere e congressi"

Nel giorno in cui il governo ha ufficializzato la proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo, il ministero alla Salute, sentita la Farnesina, ha firmato un’ordinanza che rende più stringenti le regole per i cittadini europei che entrano nel nostro Paese. Nell’ordinanza ministeriale si cambiano solo le regole per i viaggiatori che nei 14 giorni precedenti "hanno soggiornato o transitato" in altri Paesi europei. Se fino ad ora per entrare in Italia bastava il Green Pass, generato dopo il tampone, la vaccinazione o la malattia, adesso fino al 31 gennaio anche chi ha il certificato verde da vaccino o malattia dovrà comunque fare il tampone prima di partire. E chi non ha ricevuto il vaccino, oltre ad effettuare il test, sarà obbligato a stare in quarantena per 5 giorni una volta arrivato. 

“Siamo molto preoccupati per l’Ordinanza del ministro Speranza che impone la quarantena di 5 giorni ai viaggiatori non immunizzati che arrivano in Italia dai Paesi europei. Un provvedimento emanato senza alcun preavviso – dice Gianni Indino, vicepresidente di Confcommercio dell’Emilia Romagna con delega al turismo - che rischia di diventare l’ennesimo colpo all’economica turistica. Siamo seriamente in pensiero per le prossime settimane, perché il nostro territorio vive di turismo anche in inverno e soprattutto per i prossimi mesi in vista di importanti appuntamenti fieristici che vedono la nostra Regione come protagonista a livello internazionale.
L’obbligo di quarantena, che si aggiunge da oggi all’obbligo di test antigenico o molecolare nelle imminenze del viaggio, rischia di inficiare quella ripartenza del settore turistico che stiamo faticosamente mettendo in piedi grazie ai buoni risultati nella lotta alla pandemia e all’ottima organizzazione di cui sono capaci le nostre imprese turistiche. Per noi è incomprensibile e inaccettabile. Dopo quasi due anni di blocco per il turismo, dopo le pesanti restrizioni per i flussi intercontinentali che fanno mancare all’appello milioni di presenze rispetto al pre-pandemia, ora rischiamo di perdere anche i viaggiatori europei spianando la strada agli altri competitor internazionali. Si parla di turismo come asset strategico per la nazione, ma poi questo assunto viene dimenticato al momento dell’atto pratico. Così non va".

"Mi appello ai politici del nostro territorio - prosegue Indino - affinché facciano valere il loro peso nella discussione dei provvedimenti: non è possibile dover sempre fare i conti con regole calate dall’alto, senza preavviso, senza concertazione. A maggior ragione ora, che le imprese del turismo sono state chiamate a sostenere l’ennesimo sforzo adeguandosi alle nuove indicazioni sul Green Pass e Super Green Pass, presupponendo che il contributo di tutti avrebbe realizzato le condizioni per consentire il sereno svolgimento delle attività economiche e sociali. Chiediamo dunque che questa Ordinanza venga rimodulata al fine di consentire alle persone di riorganizzarsi, perché un provvedimento del genere che entra in vigore da un giorno all’altro dimostra che non si conosce, o non si vuole tenere conto del fatto che nell’economia dei viaggi e del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo: le imprese assumono personale e si riforniscono di scorte, così come i turisti e in molti casi i buyer che intervengono in presenza a fiere e congressi, prenotano viaggio, alloggio e servizi con anticipo. Come Confcommercio chiediamo che venga attivato un corridoio sanitario, come già accaduto in passato, evitando l’obbligo di quarantena a chi viene sul territorio per alcuni giorni in occasione delle fiere. Se dovesse rimanere questa Ordinanza così restrittiva, invece, si rischia di fare saltare tutto. Ribadiamo inoltre, anche alla luce della proroga dello stato di emergenza, la richiesta di inserire in legge di bilancio adeguate misure di sostegno del settore”.

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